BRUXELLES - L'Ecofin ha approvato, a maggioranza qualificata, il testo di compromesso sulla governance del Recovery fund presentato dalla presidenza tedesca. Il ministro tedesco Olaf Scholz lo ha annunciato al termine della riunione, nonostante lo scetticismo di diverse delegazioni che avrebbero voluto riaprire il testo. Tra queste Lussemburgo, Irlanda e Olanda, che chiedevano di aggiungere un legame chiaro, con un esplicito riferimento, alle raccomandazioni del 2019. Scholz non ha accolto la richiesta di riaprire il testo, ritenendo più urgente andare avanti per avviare i negoziati con il Parlamento Ue anche su questo punto.
"Il compromesso messo sul tavolo dalla presidenza tedesca su diversi aspetti della governance del Recovery fund "è buono, ognuno avrebbe i suoi punti da spingere ma anche se vorremmo migliorare" alcuni aspetti, "tutti dovremmo mettere a da parte la necessità di rivedere il testo, noi siamo pronti a mettere da parte le nostre richieste per sostenere il compromesso. E invito gli altri a dare un segnale politico ai cittadini": era stato l'appello in mattinata del ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri. Gualtieri ha spiegato che l'Italia vorrebbe migliorare alcuni aspetti come la "lunghezza delle procedure" per avere l'ok ai fondi, ma "sono questioni minori" rispetto al "beneficio maggiore" di avere un accordo in fretta. Anche perché, come la Bce ha ricordato, "la ripresa è incompleta, non equilibrata, ed è quindi importante che il negoziato vada a avanti", ha aggiunto.
"Accordo all'Ecofin sul regolamento del Recovery Resilience Facility. Tempi certi e assenza di potere di veto per le procedure di pagamento, il 10% di anticipo sarà sul totale delle quote spettanti" del RecoveryFund, ha scritto Gualtieri su Twitter.
"E' cruciale che i fondi del Recovery si possano utilizzare mentre la crisi è ancora in corso", quindi la presidenza tedesca "ha come obiettivo principale concludere un accordo ambizioso sul Next Generation EU che sosterrà gli investimenti, le riforme e l'innovazione", ha detto il ministro delle finanze tedesco, Olaf Scholz, prima dell'inizio dell'Ecofin.
Il ministro olandese dell'economia, Wopke Hoekstra, ha invece chiesto ai colleghi dell'Ecofin alcuni miglioramenti sul testo di compromesso sulla governance del Recovery fund. "Chiediamo un esplicito riferimento alle raccomandazioni specifiche del 2019, perché quelle del 2020 da sole sono insufficienti. Poi vogliamo un legame più forte tra raccomandazioni e Patto di stabilità", ha detto Hoekstra drante il suo intervento. Inoltre, l'Olanda "non accetterà un annacquamento" della procedura che prevede di coinvolgere gli sherpa dell'Ecofin (Cef) nella decisione sugli obiettivi da raggiungere per sbloccare le tranche di finanziamento.
"La ripresa è incerta e incompleta a causa della pandemia, ci sono focolai ovunque nonostante le diverse misure prese dai governi, abbiamo avuto un forte rimbalzo a maggio, giugno e luglio ma ad agosto e settembre abbiamo perso slancio", ha detto il vicepresidente della Bce, Luis De Guindos, ai ministri dell'Ecofin. De Guindos ha quindi ricordato che sul Recovery "la tempistica è fondamentale, dobbiamo trovare un terreno comune molto in fretta".
Intervenendo alla plenaria del Parlamento europeo, il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha detto: "Ci troviamo in un processo democratico ed istituzionale e dobbiamo far sì che nei prossimi anni attraverso il bilancio pluriennale europeo ed il Recovery, l'Unione Europea possa disporre degli strumenti necessari per attuare quello in cui crediamo. Continueremo nel dialogo e nel rispetto reciproco a lavorare e negoziare con voi, Parlamento europeo, per essere all'altezza e trovare delle soluzioni e assumerci le nostre responsabilità e rispondere alle attese dei cittadini europei e a tutti quelli che nel mondo credono nel progetto europeo, nel suo valore aggiunto".
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