BRUXELLES - La Procura europea (Eppo) prevede di affrontare almeno 3mila casi di corruzione legati ai fondi europei dal momento in cui prenderà le sue funzioni, entro la fine del 2020. Lo ha riferito il procuratore capo Ue, Laura Codruta Kovesi, in un'audizione all'Eurocamera, tracciando il percorso che attende il nuovo ufficio europeo nei prossimi mesi.
Kovesi ha citato alcuni recenti studi secondo cui la frode transfrontaliera dell'Iva in Ue vale tra i 30 e i 60 miliardi di euro. "Se vogliamo lavorare seriamente e dimostrare che il nostro ufficio ha un valore aggiunto sin dal primo giorno, dobbiamo avere procuratori delegati a tempo pieno, almeno due per Stato membro", ha detto, chiedendo che il bilancio per Eppo sia "riaperto e aumentato in modo significativo" già a partire dal 2020, "adattando di conseguenza quello per il 2021".
Se i tempi saranno rispettati, la Procura Ue dovrebbe avviare le indagini nella sua sede di Lussemburgo entro l'anno. Istituita nel 2017, attualmente coinvolge 22 dei 27 Stati membri (Svezia, Ungheria, Polonia, Irlanda e Danimarca hanno scelto di non aderirvi) ed ha il compito di perseguire i reati a danno del bilancio Ue, come la corruzione o le frodi fiscali.