ROMA - La pirateria sottrae al mondo del libro 528 milioni all'anno, pari al 23% del valore del mercato (esclusi scolastica ed export), con ricadute per il sistema Paese di 1,3 miliardi di euro e 216 milioni di mancati introiti del fisco. Un italiano su tre, sopra i 15 anni (36%), ha compiuto almeno un atto di pirateria e il 66% ritiene poco o per nulla probabile l'ipotesi che gli atti illegali vengano scoperti e puniti. Emerge dalla ricerca commissionata dall'Associazione Italiana Editori -AIE a Ipsos che per la prima volta traccia le dimensioni del fenomeno.
E' stimato in 324 milioni il danno economico annuo provocato all'editoria di varia, per 29 milioni di copie in meno vendute; in 105 milioni quello all'editoria universitaria (4 milioni di copie) e in 99 milioni il danno all'editoria professionale e banche dati (2,9 milioni di copie). I posti di lavoro persi nel mondo del libro sono 3.600, considerando anche l'indotto 8.800.
L'indagine è stata presentata oggi nella sede del ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo, con un saluto della sottosegretario Anna Laura Orrico, al convegno 'La pirateria del mondo del libro. Danni e indispensabile contrasto, organizzato da Gli Editori, l'accordo di consultazione e azione comune dell'AIE e della Federazione Italiana Editori Giornali-FIEG, alla presenza dei rispettivi presidenti Ricardo Franco Levi e Andrea Riffeser Monti e del sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega all'informazione e all'editoria, Andrea Martella con interventi, tra gli altri, dei presidenti di Confindustria Cultura Italia, Innocenzo Cipolletta e dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, Angelo Marcello Cardani.
Con questa iniziativa viene così inaugurata la collaborazione tra l'associazione degli editori di libri e quella degli editori di quotidiani e periodici su un tema fondamentale per l'intero mondo dell'industria culturale e del mondo dell'informazione.
Ogni giorno nel nostro Paese si compiono circa 300.000 atti di pirateria (293.000) ai danni del mondo del libro, 107 milioni in un anno. Il fenomeno coinvolge più di un italiano su tre sopra i 15 anni (il 36%), il 61% dei professionisti (avvocati, notai, commercialisti, ingegneri, architetti e altri) e l'80% degli studenti universitari.
Secondo la ricerca, presentata dal presidente di Ipsos Nando Pagnoncelli, gli italiani (considerando la popolazione sopra i 15 anni) sono consapevoli che piratare libri, e-book, accedere a banche dati è illecito e illegale: ha risposto affermativamente l'84% del campione di 4.000 intervistati, ma una buona fetta lo considera un comportamento poco o per niente grave (39%) e una decisa maggioranza (il 66%) ritiene poco o per nulla probabile che gli illeciti vengano scoperti e puniti.
La maggior parte degli atti di pirateria passa attraverso il web: un italiano su quattro sopra i 15 anni (il 25%) ha scaricato gratuitamente almeno una volta un ebook o audiolibro da siti o piattaforme illegali su Internet; il 17% ha ricevuto da amici/familiari almeno un ebook, l'8% ha ricevuto da amici/conoscenti almeno un libro fotocopiato, il 7% ha acquistato almeno un libro fotocopiato.
L'incidenza della pirateria è particolarmente alta tra i lettori forti (lettura giornaliera o settimanale) di libri cartacei (45%), tra quelli di ebook (68%), e tra quelli di audiolibri e podcast (66%). Ad essere danneggiati sono tutti i settori del mondo editoriale, non solo l'editoria universitaria: le vendite perse nel settore della varia (fiction e saggistica) sono pari a 29,2 milioni di copie (libri ed ebook) all'anno, per un mancato fatturato di 324 milioni di euro. Le copie perse nel settore universitario sono 4 milioni, per un fatturato di 105 milioni di euro, quelle nel settore professionale e banche dati 2,9 milioni, pari a 99 milioni di euro.
La ricerca IPSOS per AIE è stata svolta a novembre 2019 su un campione di 4.000 interviste (CAWI) così suddivise: 3.338 casi rappresentativi per genere, età, area geografica, ampiezza centro, professione e titolo di studio e 452 studenti universitari rappresentativi per genere, età e area geografica e 466 liberi professionisti, sempre rappresentativi per area geografica.