LUSSEMBURGO - "E' un'ironia che si stia discutendo di sanzioni e misure come l'embargo di armi contro un Paese che è formalmente impegnato nel dialogo di adesione con l'Ue. Come austriaci pensiamo che questi negoziati per l'adesione, che abbiamo congelato in questi ultimi due o tre anni, grazie al nostro governo, sia ora cancellato formalmente". Così il ministro degli Esteri austriaco Alexander Schallenberg arrivando al Consiglio Ue a Lussemburgo.
"Non dobbiamo permettere che la Turchia ci ricatti in alcun modo. In passato ci sono sempre state dichiarazioni in questo senso da parte di Erdogan e altri rappresentanti del governo, ma penso che l'accordo sulla migrazione con la Turchia sia ancora in forza e per farlo stanno ricevendo fondi", afferma Schallenberg. "Il passaggio fondamentale ora è l'embargo delle armi. Noi austriaci pensiamo che ci debba essere un embargo della Ue, o altrimenti un embargo congiunto di tutti gli Stati membri. Penso che questo invierebbe un chiaro segnale dall'Unione, ma anche dai membri della Nato al loro partner dell'Alleanza, la Turchia", evidenzia.
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