BRUXELLES - "Noi abbiamo fatto del nostro meglio, ripeto noi abbiamo fatto del nostro meglio, ora la soluzione è a Londra". Così il capo negoziatore Ue per la Brexit Michel Barnier al suo arrivo al vertice Ue, dopo l'incontro stamattina con il leader del Labour Jeremy Corbyn. Barnier ha quindi ribadito che la conferma dell'intesa raggiunta a Strasburgo sulle rassicurazioni sul backstop "non dovrebbe essere un problema", mentre un'estensione breve "dovrebbe essere condizionale a un voto positivo la prossima settimana" ai Comuni.
Se il parlamento britannico respingerà nuovamente l'accordo per la Brexit "avremo un secondo incontro del Consiglio europeo la settimana prossima, dovremo tornare qui", ha sottolineato il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker arrivando alla riunione dei capi di Stato e di governo europei a Bruxelles.
"La posizione italiana è che concedere un rinvio di breve termine può essere utile, ma bisogna aspettare il voto, l'ennesimo, del parlamento britannico. Noi siamo sempre per il deal, la possibilità del no deal non la riteniamo auspicabile, ma non è una nostra decisione". Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a Bruxelles rispondendo a domande dei giornalisti sulla Brexit.
Il limite per la proroga breve per la Brexit dovrebbe essere l'11 aprile, la data entro la quale il Regno Unito dovrebbe notificare la sua partecipazione alle elezioni per il Parlamento europeo. E' quanto ha chiesto il presidente dell'Eurocamera Antonio Tajani durante il consueto scambio con i 28 leader europei a nome del Parlamento europeo. Lo ha reso noto lo stesso Tajani in una conferenza stampa.
Se il terzo voto sull'accordo sulla Brexit a Westminster fosse negativo "andremmo verso un'uscita senza accordo. Lo sappiamo tutti. Dobbiamo essere molto chiari in questo momento, non possiamo andare a proroghe più lunghe che potrebbero avere conseguenze sul buon funzionamento dell'Ue e intaccare la nostra capacità di decidere e agire", ha commentato il presidente francese Emmanuel Macron, che evidenzia: "ci vorrebbe un cambiamento politico profondo" perché ci fosse qualcosa di diverso da una proroga tecnica.
Chiedere la proroga della Brexit "è un rammarico personale per me", ma "ci offre l'opportunità di lasciare l'Ue con l'accordo negoziato", rispettando "la "decisione del popolo britannico", ha detto la premier britannica Theresa May arrivando al Consiglio europeo. "Siamo a circa tre anni dal referendum e spero davvero che il Parlamento decida e dia seguito all'accordo" per garantire "un'uscita ordinata" dall'Ue, ha sottolineato.