BRUXELLES - "Il 2018 è stato un anno di cambiamenti positivi", con "novità incoraggianti", ma "il numero delle esecuzioni rimane tragicamente alto": così l'Alto rappresentante dell'Ue Federica Mogherini, aprendo al Parlamento europeo a Bruxelles il settimo congresso mondiale contro la pena di morte. "Per questa ragione - ha sottolineato - continuiamo a lavorare per salvare il maggior numero di vite, attraverso il sostegno alla società civile, le risoluzioni Onu e con l'impegno diretto con i Paesi che hanno ancora la pena di morte, in particolare con quelli che effettuano il maggior numero di esecuzioni". Prendendo la parola nell' emiciclo, Mogherini ha sottolineato di essere "fiera di rappresentare l'Unione europea oggi", ricordando che come "europei abbiamo concordato che la pena di morte è incompatibile con quello che siamo, che va contro ai nostri valori e credenze fondamentali. Nessun paese che ancora la prevede può diventare membro dell'Ue", ha ricordato l'Alto rappresentante. "Sono convinta che un po' alla volta, ma non troppo lentamente - ha concluso Mogherini - possiamo avvicinarci al nostro scopo comune", quello di "un mondo dove il crimine è perseguito con la giustizia, non con la vendetta, e dove la vita umana sia un valore universale, rispettato e protetto universalmente".
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