BRUXELLES - Sorveglianza di mercato affidata solo ai paesi membri, lacune che potrebbero essere sfruttate dai costruttori e alti costi dei controlli indipendenti sono le questioni aperte del nuovo sistema Ue per i test sulle emissioni dei veicoli. E' quanto afferma la Corte dei Conti Europea (Cce), che ha pubblicato un documento di riflessione sullo scandalo Dieselgate. Secondo la Cce, dopo lo scandalo del 2015 sulle emissioni truccate i regolamenti Ue sono diventati più rigorosi la situazione è molto migliorata ma "occorrerà tempo perché affinché si manifestino" i miglioramenti introdotti dalle modifiche alla legislazione. La loro efficacia, sottolinea la Cce, dipende largamente dagli Stati membri, i produttori potrebbero trovare modi per aggirare i nuovi sistemi di test e le possibilità di test indipendenti da parte di terzi potrebbero essere limitate a causa degli elevati costi.
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