BRUXELLES - "Credo che noi condividiamo l'urgente obiettivo di evitare il crollo definitivo della soluzione a due Stati, e di individuare modi per rivitalizzare" questo percorso. Così l'Alto rappresentante dell'Ue Federica Mogherini aprendo i lavori della prima riunione ministeriale tra Unione europea e Lega araba. "In Israele e Palestina c'è il rischio di un'ulteriore escalation che porterebbe gli israeliani ed i palestinesi ancora più lontani dal porre fine al conflitto - ha evidenziato Mogherini. - Noi europei abbiamo dimostrato il nostro impegno per la pace, ad esempio accrescendo i nostri contributi per mantenere l'operazione dell'agenzia dell'Onu per i profughi palestinesi. Sappiamo che occorre la collaborazione tra Ue e arabi per accompagnare le leadership israeliana e palestinese sulla strada della pace. Credo che noi condividiamo l'urgente obiettivo di evitare il crollo definitivo della soluzione a due Stati, e di individuare modi per rivitalizzare" questo percorso.
"Credo che condividiamo il punto di vista che solo una soluzione politica negoziata sotto l'egida dell'Onu può portare la pace in Siria, per noi questa è la pre-condizione per la ricostruzione ed una normalizzazione nelle relazioni con Damasco", ha detto inoltre l'Alto rappresentante dell'Ue Federica Mogherini aprendo i lavori della prima riunione ministeriale tra l'Unione europea e la Lega araba. "Spero che possiamo mettere insieme le nostre forze alla terza Conferenza sulla Siria, che ospiteremo a Bruxelles dal 12 al 14 marzo, dove lavoreremo a sostegno della mediazione dell'Onu".
"Personalmente ho sempre trovato strano che l'Ue avesse summit con l'Asia, l'America Latina, l'Africa, ma mai con la Lega araba. Questo è un passo importante, anche in preparazione del primo vertice dei leader che si terrà a fine mese in Egitto". Così l'Alto rappresentante dell'Ue Federica Mogherini avviando la prima riunione ministeriale dell'Ue e della Lega araba, a Bruxelles. "Nella nostra regione - ha detto - abbiamo avuto una decina di anni di guerre e disordini, e forse ora ci troviamo davanti ad un crocevia, che da un lato porta verso maggiore instabilità e sofferenza, e dall'altro sul difficile cammino di pace e riconciliazione. Rispondere all'appello per la pace, ma anche a quello per la sicurezza, e la crescita sostenibile, che viene dalla nostra gente è nel nostro interesse collettivo. Questo è incompatibile col conflitto tra poteri regionali. Il conflitto può portare a maggiore polarizzazione, nuova instabilità e nuove escalation di violenza. La base per arrivare ad un futuro migliore è la cooperazione, ed è qui che la nostra amicizia e partnership - ha concluso - possono fare la vera differenza".
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