BRUXELLES - La Francia vuole rilanciare la battaglia sulla web tax nell'Ue, con l'obiettivo di riuscire a superare lo stallo tra i 28 e arrivare a chiudere all'Ecofin entro fine anno. E' l'intento della missione che il ministro francese delle finanze Bruno Le Maire farà domani all'Europarlamento in occasione della plenaria a Strasburgo, per ridare slancio al dossier. Le Maire incontrerà il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, il leader dell'Alde Guy Verhofstatd e dell'S&d Udo Bullman, oltre a partecipare a un'audizione delle commissioni europarlamentari affari economici e tassazione e a discutere con la commissaria al digitale Mariya Gabriel e con la collega alla concorrenza Margrethe Vestager, con cui terrà un dibattito pubblico con i cittadini. I lavori per giungere a un'intesa in sede di Ecofin per arrivare a far approvare la tassa sui giganti del web prima delle elezioni europee sono nelle mani della presidenza austriaca dell'Ue, che punta a portare di nuovo il dossier sul tavolo alla riunione di novembre e, se necessario, a dicembre.
In materia fiscale serve infatti l'unanimità dei 28. Al momento l'unico Paese fortemente opposto, secondo quanto si apprende, è l'Irlanda, mentre il fronte nordico con Svezia, Danimarca e Finlandia è più flessibile e aperto al dialogo. Ambigua resta la posizione della Germania, preoccupata che questo sistema di tassazione possa avere effetti anche al di fuori dell'economia digitale e colpire il suo settore auto. Le linee della proposta di web tax sul tavolo per tassare i giganti del web - principalmente americani - non sono cambiate: questa riguarderebbe solo le grandi multinazionali con oltre 750 milioni di fatturato a livello internazionale e almeno 50 milioni in Europa. Secondo le stime, sarebbero quindi coinvolte sulle 150-160 società attive nell'Ue.
Caricamento commenti
Commenta la notizia