ROMA - Riduzione dei fondi all'agricoltura, aumento degli oneri a carico dei 27 dopo la Brexit, risorse giudicate insufficienti per i migranti: l'Italia conferma la bocciatura delle proposte della Commissione per il prossimo bilancio pluriennale, come hanno ribadito i ministri Luigi Di Maio e Enzo Moavero incontrando a Roma il commissario Guenther Oettinger in un'altra giornata ad alta tensione tra l'Italia e l'Europa. La Commissione, nelle linee guida del bilancio 2021-2027 presentate oggi al Parlamento italiano, vuole aumentare le risorse in diversi capitoli, come ricerca, clima, giovani, difesa. E anche per migranti e rafforzamento delle frontiere esterne, dove si punta a triplicare i fondi fino a 34 miliardi di euro. Anche se ben al di sotto dei 150 miliardi in sette anni immaginati dal commissario competente, Dimitris Avramopoulos.
Allo stesso tempo, ci saranno dei tagli in altri settori, come la politica agricola ed i fondi di coesione per lo sviluppo delle regioni. E si dovrà far fronte all'uscita del Regno Unito dall'Ue. Oettinger la quantifica in un buco di 12-14 miliardi che per la maggior parte dovrebbero essere coperti dai 27.
Ce n'è abbastanza, secondo il governo italiano, per respingere il nuovo bilancio ideato dalla Commissione. Di Maio ha confermato che la linea del veto "per ora non cambia", puntualizzando che "la discussione ci vede molto preoccupati". Moavero ha valutato la proposta "inadeguata" ed ha invitato la Commissione ad essere "più coraggiosa nella ricerca di fonti aggiuntive per le risorse". Secondo il titolare della Farnesina, i contributi non possono più dipendere principalmente da ciascuno stato membro, perché si sottraggono risorse nazionali. Una soluzione, ad esempio, può essere quella di "sistematiche emissioni di strumenti finanziari Ue per progetti di investimento favorevoli alla competitività". Allo stesso modo, l'Italia chiede "molte più risorse" per affrontare il tema migrazioni. Mentre i tagli all'agricoltura e ai fondi di coesione, ha avvertito il ministro, rischiano di aumentare il divario tra il Nord ed il Mezzogiorno.