BRUXELLES - Difendere la riforma europea del copyright in vista del voto della prossima settimana in plenaria: è l'obiettivo della riunione tenutasi ieri a Bruxelles tra eurodeputati e rappresentanze degli editori e dell'industria culturale e creativa italiana ed europea. "Se si vuol fare un compromesso" sulla revisione della direttiva, ha sottolineato l'europarlamentare del Pd Luigi Morgano, "non c'è dubbio" che dovrà essere "il compromesso che propone il relatore", su cui la plenaria aveva deciso il rinvio del voto a luglio. Silvia Costa (Pd) ha ricordato le "fake news" circolate sugli articoli 11 e 13 della direttiva accusati rispettivamente di mettere una 'tassa sui link' e un 'bavaglio al web'. "Quello che non è accettabile - ha osservato quest'ultima - è che si possa intimidire il Parlamento europeo, portandoci di fatto a far sì che questa legislatura non approvi una normativa che comunque fa fare passi avanti su alcuni punti fondamentali".
Presenti all'incontro anche gli eurodeputati di Forza Italia Massimiliano Salini e Stefano Maullu. Serve un "cambio di marcia", ha sottolineato Maullu, "nello spiegare bene la situazione: i giornalisti producono, gli editori pagano, e qualcuno guadagna sulla pubblicità, in particolare i giganti del web, Google e Facebook". Per questo il presidente dell'Associazione italiana editori (Aie), Ricardo Franco Levi, ha sottolineato che il modo in cui si è sviluppato il dibattito sulla normativa europea sul copyright, "con una capacità di pressione" e in molti casi "di ingerenza" all'interno del Parlamento europeo da parte "grandi operatori della rete", pone un "tema fondamentale di tutela delle libertà democratiche".
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