BRUXELLES - Il Belgio ha deciso dal primo giugno di far pagare una tassa di 50 euro a semestre ai giornalisti che seguiranno i summit europei, per coprire i costi dei controlli di sicurezza sui loro passaporti. La decisione ha provocato la reazione immediata dell'associazione dei giornalisti internazionali (Api) e di quelli belgi. "E' discriminatoria", sostengono, perché prima di tutto si applica soltanto ai giornalisti residenti in Belgio, e poi perché i free lance o i media meno conosciuti dovranno farsi carico di un costo extra non indifferente.
"Non siamo d'accordo con la tassa", ha detto una portavoce della Commissione Ue, invitando però i giornalisti a rivolgersi al Consiglio europeo che potrebbe avere voce in capitolo con il Governo belga. L'Api ha spiegato che la legge è stata approvata dal Parlamento belga a inizio 2018, senza alcuna consultazione degli organi di categoria o di altre istituzioni.