BRUXELLES - "I centri sorvegliati di accoglienza in Ue su base volontaria vanno fatti nei Paesi di primo ingresso, quindi sta a loro dire se sono candidati ad aprire questi centri", ma "la Francia non è un Paese di primo arrivo". Così il presidente francese Emmanuel Macron al suo arrivo alla seconda giornata di lavori del Consiglio europeo. "Alcuni" di questi Paesi di primo ingresso "hanno espresso chiaramente la loro volontà ieri attorno al tavolo" di aprire i centri, "ma sta a loro annunciarlo pubblicamente".
"Le regole di diritto internazionale e di soccorso in mare sono chiare: è il Paese sicuro più vicino che deve essere scelto come porto di approdo. Le nostre regole di responsabilità sono altrettanto chiare: si tratta del Paese di primo approdo nell'Ue. In nessun caso questi principi sono rimessi in discussione dall'accordo" raggiunto dai leader europei. Ma "verso i Paesi di primo arrivi dobbiamo essere più solidali e assicurare fin dal primo momento una presa a carico europea", ha detto Macron.
"Non credo che i centri nei Paesi terzi" per l'accoglienza dei migranti "siano la panacea. È per questo che la Francia ha proposto anche altri meccanismi complementari". Così il presidente francese Emmanuel Macron al suo arrivo alla seconda giornata di lavori del Consiglio europeo. "Credo che dobbiamo continuare ad avanzare, a migliorare e intensificare la nostra cooperazione in particolare con la Libia", ha aggiunto, "abbiamo avuto dei risultati negli ultimi mesi, riducendo i flussi in maniera intensa". "Una serie di miglioramenti bilaterali, che continueremo a cercare di portare a termine, sono stati concepiti a margine di questo Consiglio per far funzionare meglio le regole di Dublino", ha poi annunciato il presidente francese.