PARIGI - "Anche se interferire negli affari interni di un Paese, commentare questa o quell'altra dichiarazione scioccante o raggelante, può essere una tentazione a cui è estremamente difficile resistere, resisterò con tutte le forze. Dico che la Commissione Ue eserciterà le sue competenze con le regole di cui dispone. Ci sono regole in materia economica e finanziaria ma anche per quanto riguarda lo stato di diritto. Sono le nostre regole comuni e vanno rispettate da tutti". Il commissario Ue, Pierre Moscovici risponde così ad una domanda sulle dichiarazioni di Salvini sui rom.
"Capisco che l'Italia attende solidarietà da parte dei vicini, solidarietà economica e anche sui migranti". Ma la risposta, ha anche detto il commissario, "non può essere la chiusura delle frontiere, il nazionalismo, la stigmatizzazione di alcune popolazioni. La risposta deve essere creare insieme una politica europea dell'asilo, dell'accoglienza dei rifugiati: è il motivo per cui dobbiamo essere responsabili e solidali. Mi attendo che dall'Italia non parta un messaggio di chiusura ma di inclusione in un insieme comune".
"A mio avviso - ha poi osservato Moscovici - il messaggio di Matteo Salvini non è quello giusto. Preferire il ripiegamento su se stessi rispetto all'apertura al mondo significa voltare le spalle alla tradizione di ospitalità iscritta nei valori della nostra storia. Ma non sono qui per fare politica: il messaggio che soggiace dietro al gesto di Salvini va ascoltato: gli Stati membri non possono lasciare l'Italia da sola dinanzi alla crisi migratoria".
"Non si può espellere un cittadino comunitario sulla base della sua etnia. È super chiaro che non è legale". Così il portavoce della Commissione europea Alexander Winterstein alle domande sulle iniziative annunciate dal ministro Matteo Salvini sui rom. "Non posso escludere contatti" con le autorità italiane, "ma non posso neppure annunciarli", ha aggiunto.