BRUXELLES - Le risorse a disposizione per lo sviluppo del settore digitale, che dal 2021 potrebbero superare i 12 miliardi di euro, ma anche le decine e decine di miliardi che l'Ue intende investire nel settore aereospaziale, per la ricerca e l'innovazione, per i trasporti, la difesa, le Pmi e la cooperazione internazionale. I 'numeri' e le possibilità di sviluppo che i fondi Ue rappresentano per le imprese, gli enti locali e tante altre organizzazioni italiane sono stati gli argomenti al centro di un seminario organizzato a Bruxelles dalla Rappresentanza italiana presso l'Ue in collaborazione con l'ufficio di Confindustria.
"Vogliamo attirare l'attenzione sulle opportunità offerte dall'Ue ed essere un punto di raccordo fra le realtà italiane e le istituzioni comunitarie", ha spiegato aprendo i lavori Giovanni Pugliese, rappresentante permanente aggiunto d'Italia presso l'Ue. Un'iniziativa che va nella direzione di una sempre maggiore collaborazione tra le diverse componenti del 'sistema Italia' e alla quale hanno aderito oltre ottanta rappresentanti di aziende e organizzazioni pubbliche e private italiane presenti nella capitale europea.
A intervenire al seminario, entrando nel dettaglio delle occasione da cogliere oggi e delle prospettive che si aprono per il futuro prossimo venturo, sono stati funzionari italiani delle delle istituzioni comunitarie come il direttore generale per le comunicazioni, Roberto Viola, il direttore per la Cooperazione internazionale nella DG Ricerca e innovazione, Maria Cristina Russo, il coordinatore del corridoio Atlantico Ten-T, Carlo Secchi e il capo unità Horizon 2020 nella DG Ricerca e innovazione, Renzo Tomellini.
L'evento è anche stata l'occasione per ascoltare le esperienze acquisite da molte aziende italiane - quali Enel, Eni, Avio, Fs, Leonardo, Open Fiber e Facilitylive - che, nei rispettivi campi, stanno dimostrando nei fatti l'importanza di un dialogo con l'Unione per attrarre risorse e cogliere al volo le opportunità.
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