BRUXELLES - Stabilire se gli aiuti di stato concessi dall'Italia alla compagnia di navigazione Tirrenia dal 1974 in poi fossero legittimi o meno. E' la decisione sulla quale è chiamata a esprimersi la Corte di giustizia Ue, sulla base di una richiesta della Corte di Cassazione. La vicenda giudiziaria si trascina da decenni e i magistrati di Lussemburgo sono già stati chiamati altre due volte a occuparsi del caso.
Negli anni Ottanta, la compagnia Traghetti del Mediterraneo (Tdm) - fallita a causa dei prezzi bassi che la Tirrenia riusciva a praticare giovandosi dei contributi pubblici - chiese un risarcimento alla società concorrente, ma perse in tutti e tre i gradi di giudizio. Nel 1992 però il regolamento 3577 introdusse la libera concorrenza nel settore (che scattò nel 1999 per il cabotaggio da, tra e verso le isole nel Mediterraneo).
Allora Tdm tornò alla carica e nel 2002 chiese un risarcimento direttamente allo Stato, sostenendo che gli aiuti furono illegittimi e che il giudice del primo processo avrebbe dovuto sollevare la questione di fronte alla Corte Ue. In due distinte richieste sollevate nel corso del nuovo procedimento, Lussemburgo disse che sì, il giudice italiano avrebbe dovuto rimettere loro la questione già la prima volta e anche che la legge del 1974 effettivamente poteva aver falsato la concorrenza. Così lo Stato fu condannato a pagare 2 milioni di euro di risarcimento. La Cassazione però ora vuole una precisazione definitiva.
Essendo la liberalizzazione successiva all'erogazione degli aiuti, vanno considerati illegittimi lo stesso, perché il Trattato Ce del 1957 comunque già vietava la concorrenza sleale, oppure furono legittimi, perché la liberalizzazione intervenne solo nel 1999? Le prime conclusione dell'avvocatura generale arriveranno a settembre, e la risposta finale entro fine anno.
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