STRASBURGO - Il Tribunale Ue ha annullato le decisioni dell'ufficio di presidenza del Parlamento europeo che aveva imposto sanzioni nei confronti dell'eurodeputato Korwin-Mikke per avere rilasciato dichiarazioni particolarmente scioccanti nei confronti dei migranti e delle donne. In occasione di alcune sessioni plenarie del Parlamento, tra cui quella del primo marzo 2017, nel corso di un dibattito sul gap di genere nei salari, l'eurodeputato polacco aveva affermato che "è giusto che le donne guadagnino meno perché sono più deboli, più piccole e meno intelligenti".
Successivamente il presidente del Parlamento gli aveva irrogato varie sanzioni come la perdita del suo diritto all'indennità di soggiorno per un periodo di dieci e di trenta giorni e la sospensione temporanea della sua partecipazione a tutte le attività del Parlamento per cinque e dieci giorni consecutivi, fatto salvo l'esercizio del diritto di voto in plenaria. Inoltre, nell'ambito della decisione del 14 marzo 2017, il presidente del Parlamento aveva vietato al deputato di rappresentare il Parlamento per un periodo di un anno.
Il tribunale Ue considera che, malgrado il carattere particolarmente scioccante delle dichiarazioni rilasciate da Korwin-Mikke, in assenza d'infrazioni all'ordine o di turbativa dell'attività del Parlamento le disposizioni pertinenti del regolamento interno del Parlamento non consentivano di sanzionare un eurodeputato per le dichiarazioni rilasciate nell'ambito delle sue funzioni parlamentari.
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