Dopo l’oro nella combinata, una Federica Brignone formato super ha conquistato anche l’argento nel gigante iridato di Meribel, la stessa medaglia vinta nella medesima disciplina nell’ormai lontano 2011, ai Mondiali di Garmisch. Allora non si era ancora affacciata sulle piste la fuoriclasse statunitense Mikaela Shiffrin, che oggi ha soffiato la vittoria all’azzurra per 12 centesimi e ha portato a casa il settimo titolo iridato in carriera, il primo nello slalom gigante, versandoci sopra anche qualche lacrima di emozione. «Mentalmente ero veramente carica e ho fatto del mio punto debole la mia forza - ha spiegato Brignone, reduce da tre giorni di influenza ma tutta sorrisi -. Ho raschiato il barile ma sono contenta di averlo fatto e di aver ottenuto questo risultato». «Io sono una atleta che vuole sempre lavorare di più, altrimenti non sono contenta - ha aggiunto l’azzurra -. Questa volta sono riuscita ad accettare di dovermi fermare, mi sono detta che mi sarei ricaricata per la gara. E così è andata e sono davvero felice. Salire sul podio in gigante ai Mondiali dopo 12 anni mi dà grande gioia. La settimana scorsa è stata bella e terribile, il mio corpo aveva bisogno di una pausa. Sono tornata con la testa focalizzata al 100% ed è stata la mia forza. «Sono felice anche di aver potuto far vedere come so sciare in gigante. Mikaela Shiffrin è davanti, ma di poco», ha concluso la valdostana, che si è così rifatta dalle delusioni di Cortina 2021 - tante aspettative ma zero medaglie sulle nevi italiane - che fecero addirittura temere un suo ritiro dall’agonismo. Brignone ha costruito il suo argento con una bella seconda manche che l’aveva vista partire con un ritardo di 31 centesimi da Shiffrin - la più grande sciatrice di tutti i tempi, con 85 successi all’attivo solo in coppa del mondo - e di pochi meno dalla francese Tessa Worley che era in seconda posizione. Ma la transalpina nella manche decisiva è scivolata fuori tracciato, tra la delusione del pubblico. L’azzurra ha fatto una discesa perfetta, migliore di quella della stessa Shiffrin alla quale ha rosicchiato tanti centesimi ma non abbastanza per andare a vincere l’oro - la statunitense ha chiuso in 2.07.13 - ma più che sufficienti per una splendida medaglia d’argento. Il bronzo è andato alla norvegese Ragnhild Mowinckel. Per l’Italia le cose potevano a andare ancor meglio se Marta Bassino nella prima manche non fosse finita fuori linea, chiudendo in forte ritardo e 13/a. Nella seconda manche la piemontese ha spinto al massimo, pulita e precisa, recuperando ben otto posizioni e finendo così quinta. Non male tenendo poi conto che aveva al collo la medaglia d’oro nel superG. Poi per l'Italia in classifica c'è anche l’esordiente Asja Zenere, 22/a, mentre la trentina Beatrice Sola, 37/a dopo la prima prova, è finita fuori nella seconda. Per le donne rimane come ultima gara iridata lo speciale di sabato che, a meno di miracoli, non dovrebbe portare soddisfazioni all’Italia. Il bilancio delle azzurre - due ori ed un argento - è comunque di tutto rispetto, a conferma che l'Italia è soprattutto il suo sci femminile. Come delusione rimane solo il passaggio a vuoto di Sofia Goggia, vincitrice annunciata della discesa ma vittima di una sfortunatissima inforcata. Domani a Courchevel tocca al gigante uomini, con lo svizzero Marco Odermatt dominatore stagionale. I quattro azzurri al via sono Luca de Aliprandini, Filippo Della Vite, Giovanni Borsotti e pure lo slalomista Alex Vinatzer. La stagione di Coppa per loro non è stato esaltante ma l’Italia va in gara con De Aliprandini che difende l’argento vinto a Cortina 2021. Allora - il suo primo ed unico podio in carriera - fu una sorpresa assoluta che autorizza però ora almeno ad un pensiero positivo.