Tre anni di condanna per l’ex campione del mondo di ciclismo Mario Cipollini in un processo che lo ha visto imputato dei reati di lesioni, maltrattamenti e minacce alla ex moglie Sabrina Landucci. Una sentenza severa quella pronunciata dal giudice del tribunale di Lucca Felicia Barbieri, andata addirittura sopra i 2 anni e 6 mesi chiesti dall’accusa, dal pm Letizia Cai. Cipollini è stato condannato anche per le minacce nei confronti del compagno di lei, il già calciatore professionista Silvio Giusti. Il giudice ha anche deciso la condanna al pagamento di 80mila euro alla ex moglie e 5 mila euro al suo compagno. Alla fine Sabrina Landucci, che ha seguito in aula l’udienza finale, ha sciolto la tensione nelle lacrime abbracciando l’avvocato Susanna Campione che l’ha assistita. «E’ difficile commentare - ha detto - ma sono contenta anche se è stato un percorso difficilissimo ed oggi è stata una giornata molto difficile. E’ stata veramente dura ascoltare perché la parte della difesa mi ha fatto molto, molto male, mi sono sentita veramente offesa e soprattutto la cosa che mi ha offeso di più è stato aver tracciato questa mia immagine di madre inadeguata mentre è la cosa contro cui ho lottato tutta la vita. Spero che questa mia vicenda serva a tante persone che per anni non sono riuscite a fare questo passo».
Mario Cipollini invece non era in tribunale ed è stato informato della sentenza dai suoi difensori che nell’arringa discussa oggi hanno sostenuto incongruenze nelle testimonianze . Dopo la sentenza l’avvocato Giuseppe Napoleone ha detto di voler “aspettare la lettura delle motivazioni» prima di commentare la sentenza, ma è certo che i legali di Cipollini faranno ricorso alla corte di appello.
La vicenda venne alla luce nel 2017 con la denuncia presentata da Sabrina Landucci dopo un’aggressione subita dall’ex marito in una palestra di Sant’Alessio di Lucca dove lei lavora. C’erano testimoni, la donna ebbe sette giorni di prognosi al pronto soccorso. Da lì, poi, si è dipanata una serie di accuse riferite ad episodi tra 2016 e 2017, «una serie di atti lesivi - ha affermato il pm - dell’integrità fisica e psichica dell’ex moglie con pugni, schiaffi, calci, con lesioni e minacce di morte». Il tutto, ha sottolineato il pm Cai, mentre
Sabrina Landucci cercava di voltare pagina nella sua vita intraprendendo una nuova relazione sentimentale con l’attuale compagno.
Cipollini e i suoi avvocati hanno tentato di smontare questa ricostruzione, sia dal punto di vista delle testimonianze che dei fatti, negando che l’ex iridato abbia usato violenza alla donna sia di averle puntato contro una pistola, secondo uno dei vari fatti contestati. Riguardo all’episodio della palestra, Cipollini ha sempre negato gli addebiti spiegando in particolare che si era limitato a prenderla per un polso durante una discussione relativa ai figli. Il giudice però è stato di tutt’altro avviso e ha emesso una sentenza di condanna.
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