In coppia con l’eterno amico-rivale Rafa Nadal, in mezzo agli avversari di sempre, tra lacrime di commozione e fragorosi applausi di gratitudine: alla O2 Arena di Londra è andata in scena questa sera l’ultima esibizione di Roger Federer.
L’atto finale della sua avventura tennistica è terminato con l’abbraccio, lungo e intenso, dei 20 mila presenti nel palazzetto di Greenwich, che hanno creato un’atmosfera di intensa partecipazione per l’uscita di scena del maestro di Basilea. Il meritato tributo al campione svizzero, che lascia il tennis agonistico dopo oltre 1200 match vinti, 103 titoli ATP, 20 Slam di cui otto volte Wimbledon. E ancora l’oro olimpico in doppio ai Giochi di Pechino, la Coppa Davis vinta a Lille nel 2014.
Il palmares straordinario di un giocatore fuori dal comune, per talento, grazia ed eleganza. Come in questi ultimi giorni gli è stato riconosciuto a più riprese da quelli che ormai sono i suoi ex avversari. Nel palazzetto londinese, per il suo congedo dal tennis, non c'era un solo posto libero: tutto esaurito, con gli ultimi biglietti andati letteralmente a ruba, a prezzi esorbitanti, che hanno raggiunto gli ottomila euro. L’eccitazione collettiva sugli spalti è stata il riflesso dell’attenzione mediatica per il suo ultimo match ufficiale, nell’ambito di una manifestazione che resta pur sempre una esibizione, seppur in una cornice di prestigio quale ormai è l’annuale sfida tra i migliori tennisti d’Europa contro il Resto del Mondo. In tribuna anche centinaia di giornalisti, provenienti da ogni angolo del pianeta, accreditati per un match, trasmesso in diretta tv sostanzialmente in tutto il mondo. A conferma dell’interesse globale per «the last dance» di Federer. Protagonista a Londra di una vera e propria celebrazione, festosa come ha voluto che fosse lui stesso, ma anche carica di trasporto, tra occhi lucidi e pianti strozzati. E l’immancabile coro ritmato, «Let's go, Roger, let's go!». Fin dal suo ingresso in campo, acclamato a squarciagola dai suoi tifosi.
Un epilogo emozionante, preceduto da un fuori programma nel pomeriggio: durante il match tra Stefanos Tsitsipas e Diego Schwartzman, un giovane attivista - dopo aver fatto irruzione in campo - ha cercato di darsi fuoco, mentre mostrava un cartello contro l’uso dei jet privati. L’immediato intervento degli uomini della sicurezza, e dei sanitari, ha scongiurato il peggio: l’uomo è stato prontamente medicato e accompagnato fuori dal campo. Dopo pochi minuti di interruzione, il match è regolarmente ripreso. Una parentesi in una giornata interamente dedicata all’addio di Federer, e al suo struggente saluto al tennis. L’addio del maestro dei maestri.
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