Un luogo della storia come Alessandria d’Egitto ha fatto da palcoscenico all’impresa non meno storica di Elena Micheli, 23enne romana, fresca campionessa mondiale di una disciplina completa ed impegnativa come il pentathlon moderno. Nella rassegna iridata l’azzurra del Centro Sportivo Carabinieri - già argento nel 2019 e due volte sul podio in World Cup in questa stagione (prima al Cairo e seconda a Budapest) - ha centrato l’impresa 17 anni dopo Claudia Corsini, unica altra italiana ad aver vinto il titolo mondiale, nel 2005.
Micheli ha dominato la finale femminile, chiusa con 1.416 punti davanti all’ungherese Michelle Gulyas, argento (1.412), ed alla turca Ilke Ozyuksel, bronzo (1.405). «Sono felicissima di questo risultato, il mio primo titolo Mondiale - sono state le prime parole di commento della neo campionessa - L’Egitto sembra essere un posto fortunato per me per gareggiare, dopo la vittoria al Cairo in World Cup. Sono contenta perché con il mio staff abbiamo lavorato tutto l’anno molto duramente per ottenere questo ed esserci riuscita è un sogno. Devo tutto a loro, sono contentissima. Grazie davvero, e grazie per tutto il supporto ricevuto qui dallo staff federale. Grazie a tutti i tecnici che mi seguono tutti i giorni, mi supportano e sopportano».
«Sono estremamente contento di questo oro, che mancava da 17 anni. Estremamente contento per Elena, perché se lo merita per tutto il lavoro che fa, per la sua serietà e professionalità e se lo merita in questa occasione per la gara che ha fatto - ha commentato il direttore tecnico azzurro Andrea Valentini - E’ un oro che fa bene a tutto il pentathlon italiano, dà morale a tutti noi addetti ai lavori e ci riporta in alto nelle gerarchie internazionali. Ci tento a fare i complimenti allo staff personale di Elena che ha svolto un ottimo lavoro».
L’entusiasmo trapela anche dalle parole del presidente della Federazione italiana pentathlon moderno, Fabrizio Bittner. “Fantastica Elena! Fantastica la sua storia, la sua parabola grandiosa, eccezionale, non ci sono aggettivi per descrivere un’impresa del genere» ha commentato Bittner, sottolineando che la giovane azzurra «entra nella storia dello sport del nostro Paese e la Fipm torna a vincere un titolo mondiale dopo anni. Quando lo staff tecnico e tutte le figure professionali di una Federazione lavorano in sinergia per garantire agli atleti di esprimersi al più alto livello, questo premia e in questo caso porta a risultati sperati ma sempre difficili da ottenere, e che quando si raggiungono sono veramente la ciliegina sulla torta di un percorso eccezionale».
L’Italia femminile ha chiuso al quinto posto nella classifica a squadre, vinta dalla Gran Bretagna. A trionfare, invece, nella finale maschile il britannico, campione olimpico a Tokyo, Joseph Choong. Argento per l’egiziano Mohamed Elgendy, bronzo all’ungherese Balazs Szep. L’oro a squadre è andato alla Francia, davanti a Ungheria e Germania. Oggi la rassegna iridata si chiude con la staffetta mista. Per l’Italia in gara la coppia formata da Giorgio Malan (Fiamme Azzurre) e Francesca Tognetti (Carabinieri).
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