Sofia Goggia alza felice al cielo la coppa di cristallo che l’ha consacrata - dopo una stagione emozionante e drammatica - regina dell’alta velocità come già lo era stata l’anno scorso e nel 2018. Ha così fatto meglio dell’ex grande velocista gardenese Isolde Kostner che con le sue due coppe pareva insuperabile da un’altra azzurra. Quella di Sofia è gioia autentica nella consapevolezza di aver gestito al meglio «una pressione che era altissima» proprio alla vigilia, dopo due prove non andate bene e che per questo «mi avevano spaventata». Poi però - ha raccontato ancora Sofia - «'mi sono ricentrata e sono riuscita a fare la gara giusta per me». In effetti Sofia ha vinto la coppa prima ancora che fosse conclusa la decisiva ultima gara di Courchevel. Anzi, l’ha vinta addirittura prima ancora di scendere in pista. L’unica rivale che poteva contenderle il prestigioso trofeo, la svizzera Corinne Suter, in gara con il pettorale tre , aveva infatti chiuso la sua prova in 1.27.98 con il momentaneo terzo tempo che le avrebbe dato 60 punti, comunque insufficienti per superare Sofia che doveva ancora scendere con il pettorale 5 e che aveva un vantaggio di 75 punti sull'elvetica. Poi Sofia ha fatto comunque meglio di Suter, alla fine solo 19/a, chiudendo in 1.27.68. Per Sofia, oro olimpico quattro anni fa a in Corea e argento a Pechino proprio alle spalle di Suter, questa coppa è arrivata dopo una stagione travolgente e drammatica che l’ha vista vincere per ben sei volte di cui due in superG e quattro in discesa portando il suo palmares di Coppa del mondo a quota 17. Poi il terribile incidente di Cortina seguito dal prodigioso recupero che l’ha portata all’argento di Pechino. Una coppa voluta fortemente e arcimeritata anche tenendo conto che ha dovuto fare per l’incidente due gare in meno delle rivali. La gara è stata vinta - successo n.74 - dalla statunitense Mikaela Shiffrin in 1.27.00, che ipoteca così anche la conquista della sua quarta Coppa del mondo assoluta. Mikaela ha subito festeggiato con il suo fidanzato, il norvegese Aleksander Kilde, che poco prima aveva vinto la coppa di discesa. Per lei inoltre la quarta Coppa del mondo è ormai a portata di mano visto che la sua unica rivale, la slovacca Petra Vhlova, 16/a, non ha fatto punti. Seconde ex aequo in 1.27.10 - sulla difficile pista Eclipsi, la stessa degli uomini, con caldo, neve molle e scivoloso - l'austriaca austriaca Christine Scheyer e la svizzera Joana Haehlen. Per l’Italia la migliore è stata così Elena Curtoni 10/a in 1.27.59 seguita da Federica Brignone 11/a in 1.27.62, Sofia Goggia, 12/a in 1.27.68 e Marta Bassino 14/a in 1.27.75 . Chiude Nadia Delago 25/a in 1.29.83. Nella discesa uomini, con la coppa andata a Kilde, c'è stata un’altra soddisfazione per l’Italia con Dominik Paris consacrato terzo miglior velocista della stagione. La gara è stata vinta dall’austriaco Vincent Kriechmayr in 1.50.43. Dietro di lui lo svizzero Marco Odermatt in 1.50.77 per il quale , a 24 anni, è arrivata così anche la certezza aritmetica di aver vinto la grande Coppa del mondo quando mancano ancora tre gare. Terzo l’altro svizzero Beat Feuz in 1.50.97 che così non ce l'ha fatta a vincere la sua quinta Coppa del mondo di discesa consecutiva. Ha ceduto lo scettro a Kilde, oggi 4/o in 1.51.28, che aveva già vinto quella di superG. Tra gli azzurri ancora una volta il migliore è stato - su una pista Eclipse bella e difficile, con grandi salti e curve molto tecniche ma con un fondo morbido per il caldo nella parte bassa - Dominik Paris , 6/o in 1.51.97 Poi ci sono Matteo Marsaglia 11/o in 1.52.30 e Christof Innerhofer 21/o in 1.53.77. Domani tocca ai superG con Federica Brignone che ha già vinto la coppa di disciplina a conferma che le ragazze jet azzurre sono sul tetto del mondo.