Coppa Davis, con Sinner e Musetti l'Italia ribalta il match con la Slovacchia a conquista le finali
È finita con una vittoria fantastica, ancora più bella perché arrivata al quinto match. L'Italia ha battuto 3-2 la Slovacchia nella sfida valida per il turno preliminare della Davis Cup sul veloce indoor della «Ntc Arena» di Bratislava. Nel singolare decisivo Lorenzo Musetti (n.57 Atp), chiamato a sostituire Lorenzo Sonego (n.21 Atp) e all’esordio assoluto in singolare: ha battuto in rimonta per 6-7 (3) 6-2 6-4, dopo una battaglia di quasi due ore e mezza, Norbert Gombos (n.110). Gli azzurri si qualificano così per le Finals in programma a settembre. In precedenza nel doppio Simone Bolelli e Jannik Sinner (quest’ultimo schierato dal capitano Filippo Volandri al posto di Stefano Travaglia) avevano ceduto 6-3 1-6 7-6 (3), dopo oltre due ore di battaglia, a Filip Polasek e Igor Zelenay, mentre lo stesso Sinner (n.11 Atp) aveva rimesso tutto in discussione battendo 7-5 6-4, in poco più di un’ora e mezza di gioco, Filip Horansky (n. 203 Atp). Venerdì nel primo singolare l’altoatesino aveva battuto 6-4 4-6 6-4, dopo una battaglia di due ore, Gombos. Nel secondo match «pareggio» dei padroni di casa grazie a Horansky - chiamato in extremis a sostituire il numero uno slovacco Alex Molcan (n.66 Atp), risultato positivo ad un tampone - che aveva sconfitto 7-6(2) 6-3, in poco più di un’ora e tre quarti di gioco, Sonego. «Il singolare - ha detto Sinner in conferenza stampa dopo il doppio - era davvero importante per tenerci vivi, non era facile. In doppio siamo stati un po' sfortunati in alcuni punti. Penso di aver fatto un buon lavoro, anche se la volée sbagliata nel tiebreak ha pesato tanto. Era un punto chiave, saremmo andati 3-3 e poi chissà che avrebbero fatto gli avversari. Mi sono mosso male però in quel momento. Ho provato a tirare forte addosso perché se poi tiri piano Polasek ha una buona reazione da doppista. Naturalmente si vedono gli errori alla fine, ero teso come lo era anche Simone. Sicuramente quell'errore è pesato, ma non è costato la partita». La responsabilità, ha aggiunto, «non è solo di una persona, poi in una competizione a squadre siamo tutti responsabili. Abbiamo dato più del 100%, non ci è girata. «La volée di Jannik sul 3-2 del tie-break è un episodio, su tutta la partita non possiamo guardare solo quello», ha spiegato Simone Bolelli difendendo il rendimento della coppia azzurra e le scelte di capitan Volandri. «Ieri dopo l’1-1 ognuno ha detto la sua, ho chiesto io come gli altri se Jannik fosse disposto a giocare il doppio. Sinner ha detto di sentirsela e sulla carta per me era il doppio più forte che potevamo mettere in campo, anche per permettere a Musetti di entrare fresco». Il doppio, ha sottolineato, «è stato un match duro, abbiamo perso il primo set 6-3, ma il risultato del parziale non rispecchia l’andamento perché in realtà abbiamo avuto chances in due game. Poi abbiamo preso un buon ritmo e fino alla fine abbiamo giocato bene, abbiamo perso al tie-break. loro hanno giocato bene e servito bene nei momenti importanti».