L’onda lunga delle leggendarie imprese dello sport azzurro di questo 2021 si arricchisce ancora. La Parigi-Roubaix, mitica corsa ciclistica, torna a parlare italiano dopo 22 anni grazie al capolavoro firmato da Sonny Colbrelli. All’esordio nella classica monumento francese, il campione d’Italia e d’Europa raccoglie un successo clamoroso. Il lombardo del team Bahrain Victorious ha trionfato al termine della gara di 257.7 chilometri, 55 dei quali su pavè, divisi in 30 settori. A rendere ancor più iconico il trionfo dell’azzurro sono state le condizioni difficili incontrate dai corridori, costretti a destreggiarsi tra pioggia, vento e fango. Sei ore drammatiche, tra fughe e tante cadute, una di queste con protagonista anche lo sfortunato Gianni Moscon: tra i fuggitivi di inizio corsa, il trentino aveva anche condotto in solitaria prima di una foratura e uno scivolone sull'insidioso pavè. Un episodio che ha permesso al terzetto formato dai debuttanti Sonny Colbrelli, Florian Vermeersch (Lotto Saudal) e Mathieu Van der Poel (Alpecin-Fenix) di riprenderlo, superarlo e giocarsi il tutto per tutto all’interno del velodromo. Vermeersch lancia lo sprint ma Colbrelli lo salta di netto con Van der Poel che termina terzo e Moscon ai piedi del podio con 44" di ritardo. «Sono molto felice, ho vinto alla mia prima Parigi-Roubaix. Questo 2021 è il mio anno. Moscon? Andava molto forte ma dietro abbiamo fatto un bel lavoro, tutti insieme. Anche allo sprint ho seguito Van der Poel. È stata una Roubaix super difficile per le cadute e lo stress, bisognava sempre stare davanti», afferma a fine gara Colbrelli. Zuppo di fango e in lacrime, dopo aver sollevato al cielo la bici, l'azzurro si gode così il meritato trionfo: è il primo italiano a riuscirci dopo Andrea Tafi nel 1999, l’ennesimo grande risultato del 2021 del ciclismo italiano, dopo il primo posto nel medagliere dei Mondiali, disputati nelle Fiandre.