Giovedì 19 Dicembre 2024

Auguri Schumacher, i 50 anni del pilota dei record: tutto il mondo fa il tifo per lui

Schumacher è nato a Hurth il 3 gennaio 1969
Insieme ad Ayrton Senna, è considerato il più grande pilota della storia
Ha legato il suo nome alla Ferrari, con la quale ha vinto ben 5 titoli mondiali
Schumacher ha vinto in tutto 7 mondiali di F1 tra il 1994 e il 2004: mai nessuno come lui
Qui con la moglie Corinna, che gli è stata sempre accanto anche dopo il drammatico incidente sugli sci di 5 anni fa
Ha vinto 91 gare in carriera
Ha il record di vittorie in F1
A Maranello un museo per onorare i 50 anni del più grande pilota della storia della Ferrari
L’omaggio della Mercedes
Ha riportato il titolo mondiale alla Ferrari dopo 21 anni di digiuno, nel 2000
Grande uomo squadra, con Jean Todt e Ross Brawn ha rivoluzionato la F1
Ha corso in quattro scuderie: Jordan, Benetton, Ferrari e Mercedes
Qui con l’avvocato Agnelli, suo grande estimatore
Con Flavio Briatore, l’uomo che lo lanciò con la Benetton: vinsero insieme due titoli mondiali
Con la Ferrari ha vinto ben 71 corse
A colloquio con Sergio Marchionne
Con il “suo presidente“, Luca Cordero di Montezemolo
Col il suo erede in Ferrari, Sebastian Vettel

Da cinque anni, da quella tragica caduta sulla pista di Meribel dov'era andato a sciare col figlio Mick, si sa poco o nulla delle sue condizioni di salute e ieri la sua famiglia si è limitata a far sapere che "è nelle migliori mani e facciamo tutto il possibile per aiutarlo". Ma oggi, nel giorno del suo 50esimo compleanno, il circus della Formula Uno e non bussa alla sua porta per mostrargli tutto il suo affetto. Piovono auguri da ogni parte del mondo per Michael Schumacher, a partire da quella Maranello dove ha scritto pagine indelebili di storia. "Il nostro campione fa oggi 50 anni, siamo tutti con te Michael", l'omaggio del Cavallino Rampante dove ha conquistato cinque dei suoi sette titoli. E tantissimi tifosi e i rappresentanti degli Scuderia Ferrari Club di tutta Europa sono oggi al Museo Ferrari per l’apertura della mostra "Michael 50", che racconta la straordinaria carriera dell’ex pilota tedesco e i suoi record ineguagliati nella storia della F1: 7 titoli mondiali, 91 vittorie, 155 podi. La Sala delle Vittorie espone alcune delle monoposto Ferrari più importanti tra quelle guidate nei suoi undici anni con la scuderia. Dalla F310 del 1996, con la quale Schumacher vinse tre GP nella sua prima stagione con il Cavallino Rampante, alla F399 che permise al team più longevo nella storia della Formula 1 di aprire nel 1999 un eccezionale ciclo vincente con la conquista del titolo Costruttori. E’ presente anche la F1-2000 della leggendaria "Alba Rossa", quando a Suzuka Schumi tornò a conquistare il titolo mondiale a 21 anni di distanza da Jody Scheckter. Non potevano mancare la F2002 e la F2004, le vetture dei record, e la 248 F1 del 2006, con cui conquistò in Cina la sua ultima vittoria, la numero 72 con la Ferrari. Gli appassionati avranno anche modo di scoprire un lato meno conosciuto di Schumacher, quello di sviluppatore. Dopo avere lasciato la Formula 1, infatti, il campione di Kerpen rimase in Ferrari non solo per aiutare la scuderia ma anche per contribuire alla messa a punto di alcune vetture stradali, come la 430 Scuderia del 2007 e la Ferrari California del 2008. Organizzata in collaborazione con la Fondazione Keep Fighting, "Michael 50" è un omaggio a un fuoriclasse celebrato anche dalla scuderia che gli ha permesso di tornare in pista nel 2010. "50 anni fa è nata una stella, che ha cambiato per sempre la Formula Uno - il tributo della Mercedes - Che ha infranto record, ridefinito l’eccellenza e ci ha aiutato a porre le basi per i nostri successi futuri". Anche gli avversari si tolgono il cappello ("Buon compleanno campione, ti auguriamo il meglio", il tweet della Renault; "Tutti noi della McLaren mandiamo i nostri migliori auguri a Michael Schumacher e ai suoi amici e familiari nel giorno del suo 50esimo compleanno") e dei suoi tanti successi Maurizio Arrivabene, team principal oggi della Ferrari, sceglie il primo con la Rossa, in Spagna a Barcellona nel 1996, "perchè in realtà nessuno si aspettava che vincesse col bagnato. Essere lì in quel momento è stato come essere presenti e testimoni all’inizio di una leggenda. Questa è una cosa che rimane nel cuore".

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