La Juventus è campione d’Italia per la settima volta consecutiva e per i bianconeri ora è tempo di celebrazioni. Un rituale che si ripete ormai annualmente da quando lo Stadium ha aperto i battenti. Da allora, infatti, i bianconeri in Italia hanno sempre celebrato lo scudetto e nelle ultime quattro stagioni ci hanno aggiunto anche la Coppa Italia. Una striscia incredibile di successi che hanno fatto entrare la Vecchia Signora nel "Myth", nel mito, così come è stato battezzato il settimo scudetto.
Al triplice fischio della gara vinta contro il Verona per 2-1 sono continuati i festeggiamenti iniziati domenica scorsa allo Stadio Olimpico di Roma. Il rituale, ormai da tradizione, è lo stesso che si ripete dall’annata 2011/2012: passerella di tutti i giocatori, chiamati ad uno ad uno dallo speaker, quindi lo staff con il tecnico Massimiliano Allegri e alla fine capitan Buffon che oggi per l’ultima volta in carriera ha alzato una coppa con la maglia della Juventus e che la Juventus su Twitter ha poi omaggiato con un "Grazie mille, Gigi Buffon" accompagnato dall’hastag #UN1CO.
Coppa consegnata dal presidente della Lega Serie A, Gaetano Miccichè, e da Luca Josi, direttore brand strategy media di TIM. A Buffon, però, i tifosi non avevano fatto mancare sostegno fin dall’ingresso in campo: "Gigi Buffon eroe immortale", un primo striscione comparso in Curva Sud, quindi il portiere ha trascorso sotto la curva quasi tutto il riscaldamento, ha abbracciato molti esponenti della tifoseria organizzata e poi, in un passaggio di consegne, è andato ad abbracciare Wojciech Szczesny.
Il resto della squadra, intanto, era intorno ad Asamoah, anche lui ai saluti, che ha lasciato il riscaldamento in lacrime. All’ingresso delle squadre in campo, poi, tra migliaia di bandierine bianconere in curva sud, capeggiava la gigantografia di Buffon con in mano lo scudetto 2017-2018 mentre nel resto della curva erano ben visibili gli altri sei scudetti vinti in questa cavalcata trionfale targata prima Antonio Conte e poi, nelle ultime quattro annate, Massimiliano Allegri.
Durante la gara, oltre a quelli per Buffon e a Lichtsteiner, anche lui al congedo, inevitabili anche i cori "Chi non salta è napoletano" e "Noi non siamo napoletani" seguiti da "I campioni dell’Italia siamo noi" con chiaro sfottò alla squadra di Sarri e ai suoi tifosi giunti secondi. Nel dopo gara, invece, Allegri ha parlato del tributo della gente a Buffon: "Era giusto che Gigi venisse omaggiato per tutto quella che ha fatto, non c'era modo migliore per chiudere questa annata".
Il tecnico ha anche parlato dell’annata: "La squadra ha fatto una stagione straordinaria - ha aggiunto - Abbiamo lottato con il Napoli, gli facciamo i complimenti ma noi siamo stati i migliori. In campionato vince sempre la migliore e negli ultimi sette anni la Juventus è stata la squadra migliore, non è giusto criticare una squadra che da sette anni vince in Italia e sfiora la vittoria in Europa".
Del trionfo bianconero e di Buffon ha parlato anche Andrea Barzagli, uno dei cinque (gli altri sono Buffon, Chiellini, Lichtsteiner e Marchisio, ndr) che hanno vinto i sette scudetti consecutivi: "Ci mancherà un leader straordinario come lui dentro questa squadra. È’ un uomo che dentro lo spogliatoio fa fare il salto di qualità a tutti - ha detto il difensore di Fiesole -. Lo scudetto? Ogni anno è ancora più bello e più faticoso da raggiungere e in questo campionato abbiamo faticato tanto".
Finita la festa in campo, bagnata da un diluvio scrosciante, è continuata quella in piazza tra la gente. La squadra è tornata a sfilare tra le vie del centro dopo quattro anni dall’ultima volta: partenza dallo Stadium e arrivo ai Giardini Reali quindi dalla centralissima piazza Castello i bianconeri hanno salutato i tifosi assiepati tra via Po e piazza Vittorio Veneto. Giocatori, staff e dirigenza si sono ritrovati poi alle Ogr (Officine Grandi Riparazioni) per i festeggiamenti privati.
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