Dopo 54 anni, 261 giorni e 36 minuti dopo, lo storico orologio del Volksparkstadion che segnava il tempo di permanenza dell’Amburgo in Bundesliga, club finora mai retrocesso, si è fermato per sempre. Dopo tre salvezze all’ultimo tuffo, nel 2014, 2015 e 2017, questa volta la squadra anseatica non ce l’ha fatta, nonostante abbia cambiato marcia nelle ultime giornate vincendo 4 delle 6 partite giocate.
All’Amburgo oggi non è bastato battere ieri, per 2-1, il Borussia Moenchengladbach nel match dell’ultimo turno di campionato: la contemporanea vittoria del Wolfsburg, 4-1 al Colonia, manda la squadra targata Volkswagen al playout con l'Holstein Kiel e condanna appunto l’Amburgo.
Poco prima del 90' la partita contro il Borussia è stata interrotta per disordini sugli spalti, con lancio in campo, provenienti dal settore dov'era il gruppo ultrà dei 'Dinossaurus' di razzi da segnalazione e fumogeni, mentre bandiere dell’HSV venivano bruciate sugli spalti.
Così è dovuta intervenire la polizia, che ha schierato in campo cordoni di agenti e altri a cavallo. Nel frattempo alcuni giocatori dell’Amburgo già piangevano consapevoli del fatto che non ci fosse più nulla da fare. Poi, dopo 15 minuti, l’incontro è ripreso giusto il tempo per dare modo all’arbitro di fischiare la fine.
Sempre ieri, l’Hoffenheim si è qualificato per i gironi della prossima Champions League grazie al 3-1 sul Borussia Dortmund, a sua volta nella massima competizione europea perché il Bayer Leverkusen ha vinto solo per 3-2 contro l’Hannover e quindi non è riuscito a ribaltare a suo favore la differenza reti.
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