ROMA. "Non dico che potrò fare tutto. Dico solo che lo farò lo stesso, nonostante tutto". Elisa Trotti commenta così uno scatto in cui immortala il suo nuovo braccio. Dopo l'amputazione. E con una sola frase, la campionessa di ping pong riesce a spiegare tutta la sua grande forza d'animo, di fronte ad un destino che si è manifestato nella maniera forse più irruenta e dolorosa. E' la notte del 9 luglio ad Angolo Terme quando un incidente in moto segna per sempre il corso della vita di Elisa. Una caduta, uno sbalzo dal guardrail e poi l'irreparabile: il braccio destro da amputare. Ironia della sorte, fin da subito a sostenere amici e parenti è proprio Elisa. Ma è lei stessa a raccontare la sua storia in una lunga intervista al Corriere della Sera. Bresciana, 22 anni, dopo l'incidente ha tirato fuori la grinta, riconfermando il suo legame con il tennistavolo. Dopo l'incidente e l'amputazione del braccio destro, dopo un po' di tempo "ho deciso di vedermi per la prima volta allo specchio. Mi sono piaciuta subito, da lì sono ripartita". E nonostante l'epilogo difficile forse da accettare, Elisa stessa sdrammatizza dicendo: "Poteva andare peggio, in fondo posso ancora fare tutto come prima. Oddio, diciamo quasi tutto. Tuttavia mi sono resa autosufficiente da subito". Indipendente fin da subito, ha subito tratto esempio da Bebe Vio guardandola ai Giochi Paralimpici. Ecco che "è tornata in circolo quella determinazione da agonista che non avevo mai perso". Il suo obiettivo oggi? Le olimpiadi di Tokyo 2020. "Mancano tre anni e mezzo, voglio tornare a combattere, so che ci posso arrivare".