Martedì 30 Aprile 2024

Cristina D'Avena alla festa di Fratelli d'Italia, ferita dalle accuse: «Canto per dare allegria a tutti»

Cristina D’Avena durante l’esibizione in piazza del Popolo, a Roma, per la festa di Fratelli d’Italia
Cristina D’Avena durante l’esibizione in piazza del Popolo, a Roma, per la festa di Fratelli d’Italia
Cristina D’Avena durante l’esibizione in piazza del Popolo, a Roma, per la festa di Fratelli d’Italia
Cristina D’Avena durante l’esibizione in piazza del Popolo, a Roma, per la festa di Fratelli d’Italia
Cristina D’Avena durante l’esibizione in piazza del Popolo, a Roma, per la festa di Fratelli d’Italia
Cristina D’Avena durante l’esibizione in piazza del Popolo, a Roma, per la festa di Fratelli d’Italia

«Ho letto sul web, commenti e considerazioni feroci sulla mia partecipazione alla festa in Piazza del Popolo a Roma. Non credo serva spiegare come mi sia sentita»: lo ha scritto Cristina D’Avena, la cantante più amata dai bambini per le sue numerose sigle di cartoni animati, a proposito della sua partecipazione alla festa dei dieci anni della fondazione di Fratelli d’Italia, il partito del premier Giorgia Meloni. «Preferisco ricordare - continua Cristina D’Avena sul suo profilo Facebook - a chi mi ha giudicato, forse con un po’ troppa fretta, chi sono. Da quarant’anni canto in tutti i posti dove sono ben voluta e accolta. Nelle piazze dei paesi, nei palazzetti delle città, nei teatri, in televisione, nelle feste LGBTQ+ e anche alle Feste dell’Unità. Nei Pride e al Vaticano. E sempre e ovunque con tutto l’impegno e la gratitudine possibili. Perché le mie canzoni non desiderano altro che portare allegria e spensieratezza a chi è cresciuto con loro e a chi le canta assieme a me. Tutti, nessuno escluso. E questo non è qualunquismo, ma libertà». La cantante spiega: in piazza del Popolo «non porto ideologie, ma musica. Non mi schiero e non cambio pelle all’improvviso. Ho accolto un invito per cantare, non per militare sotto una bandiera. E se posso trasformare una polemica in qualcosa di più utile, vorrei fosse - questa - un’ottima occasione per dimostrare (se mai ce ne fosse ancora bisogno) che la musica unisce, include, conforta. Ho sostenuto, e sempre sosterrò, i diritti civili e l'amore universale che dovrebbe essere alla base della crescita di ogni essere umano. Canto Pollon, i Puffi, Memole, Occhi di Gatto, Mila e Shiro…. Sono inni di leggerezza e di fantasia… e di nessuna altra natura o pretesa».

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