Dopo il lungo gelo fra i due fratelli un tempo così uniti ieri si è compiuto quel riavvicinamento in cui molti, dentro e fuori la famiglia reale britannica, speravano. Il principe William, da poco diventato erede al trono, e il «ribelle» Harry, si sono ritrovati insieme con le rispettive mogli, Kate e Meghan, per ammirare i mazzi di fiori lasciati dinanzi all’ingresso del castello di Windsor in memoria e in onore della loro nonna, la regina Elisabetta, e ringraziare le migliaia di persone assiepate lungo la strada che conduce alla residenza.
Di sicuro ha fatto breccia il primo discorso da re pronunciato da Carlo III, in cui invocava il sostegno del primogenito William e della consorte, diventati principe e principessa del Galles (la prima a usare il titolo dopo Diana), ma allo stesso tempo rivolgeva parole pubbliche di «affetto» anche verso il secondogenito Harry, e sua moglie Meghan. Con la «reunion» a Windsor sono stati smentiti i tanti gossip, circolati anche sui tabloid britannici, secondo cui lo stesso Carlo avrebbe chiesto ad Harry di non portare la moglie al castello di Balmoral, a causa dei trascorsi conflittuali coi Windsor, nel tentativo vano di poter salutare la nonna sul letto di morte.
E invece sembra proprio che sia il dolore per la perdita di una figura tanto importante per i principi sia l'indirizzo pacificatore del sovrano siano stati determinanti. Sempre oggi, William nel primo comunicato dopo la scomparsa della sovrana ha affermato: per onorare la sua memoria «sosterrò mio padre, il re, in ogni modo possibile». Il riavvicinamento sorprende se si pensa alle polemiche mai sopite e di recente rinnovate attorno ad Harry e Meghan, sottrattisi loro sponte allo status di membri senior della Royal Family sulla scia del traumatico strappo del 2020 e del trasferimento in pianta stabile negli Usa. Ma anche alle forti tensioni tra i duchi di Cambridge (ora anche di Cornovaglia) e quelli di Sussex. Il nuovo re ha già dato una certa impronta unitaria e assegnato i ruoli per una famiglia reale che deve essere coesa se vuole superare la perdita del pilastro che la reggeva e che allo stesso tempo teneva in piedi la monarchia.
Molto importante il ruolo di Kate, diventata principessa del Galles, titolo che nessuno dopo la morte di Lady D aveva utilizzato. Tanto meno Camilla, nuova regina consorte, che pur avendone il diritto non aveva osato assumerlo per rispetto alla figura di Diana e per evitare possibili polemiche. Ora per Catherine, questo il suo nome per intero, è venuto il tempo di avere un nuovo ruolo pubblico di peso, che secondo alcune fonti, lei intende interpretare in modo originale e moderno, con un richiamo implicito all’eredità di Diana, ma all’interno di certi limiti. Un po’ definiti da William nel suo comunicato di ieri, quando dice che la moglie ha avuto «vent'anni di guida e sostegno» da parte di Elisabetta.
Intanto, il principe di Galles, come indicato dal padre, ha l'impegno di gestire il patrimonio di famiglia, rappresentato fra l’altro dalle vaste proprietà del Duchy of Cornwall ma anche di seguire le tante cause difese da Carlo in precedenza, dalle attività di beneficenza all’ambiente, impegnandosi nel sociale in favore di quanti provengono da contesti disagiati. William e Kate saranno sempre più attivi sul fronte di una modernizzazione prudente per dare un’idea di monarchia al passo coi tempi e di una famiglia Reale capace, come si è visto oggi, anche di mettere a tacere l’orgoglio.
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