Giovedì 26 Dicembre 2024

Caravella Portoghese ma non solo: le altre creature pericolose che abitano il Mediterraneo

Hermodice carunculata: i cosiddetto Vermocane
La Tracina, ovvero Il piccolo drago marino
Porpita porpita, il bottone blu: organismo coloniale appartenente agli idrozoi
Nudibranchi, detti gioielli del mare: piccoli molluschi privi di conchiglia

Dopo la scoperta della Caravella Portoghese, la colonia galleggiante di polpi velenosi simili a una medusa, che ha colpito una bagnante mentre faceva il bagno ad Acitrezza, in tanti si sono chiesti cosa si celi nelle profondità marine del Mar Mediterraneo. Di quali buffe o dannose creature si debba ancora scoprire l’esistenza. Ne parla la professoressa Angela Cuttitta, primo ricercatore del Cnr, in questo viaggio attraverso gli abitanti dei nostri mari.

Hermodice carunculata, ovvero il Vermocane

Partiamo dall’Hermodice carunculata, ovvero il Vermocane. Questa specie è possibile trovarla già a pochi metri di profondità, è un verme, un anellide, apparentemente innocuo, peloso e colorato, che ormai si incontra di frequente e che raggiunge anche diversi centimetri di lunghezza. Ma non va mai toccato. È velenosissimo. Se infatti viene disturbato, per difendersi lancia aghi uncinati. Anche le sue setole sono pericolose, infatti sono dotate di un veleno molto urticante. «È per lo più un vorace mangiatore di animali morti - spiega la professoressa - e pensiamo si stia diffondendo e riproducendo moltissimo a causa dei diversi tonni e tonnetti che, pescati involontariamente, vengono ributtati in mare e che rappresentano per lui un’ottima fonte di cibo».

Trachinus draco, la Tracina: il "piccolo drago marino"

Sempre più diffuso sulle spiagge, nei litorali ciottolosi ma anche tra gli scogli. Una conoscenza, purtroppo, di molti, il Trachinus draco, ovvero la Tracina, "in arte" il piccolo drago marino: sempre più diffuso sulle spiagge, nei litorali ciottolosi ma anche tra gli scogli. Si tratta di un piccolo pesce osseo che ama vivere con la pancia appoggiata sui fondali e osservare con i suoi occhi posti sulla sommità del capo il mondo circostante. Mimetico e grazioso ma la ricercatrice del Cnr avverte: «Rappresenta una potenziale minaccia per l’uomo, in quanto dotato di una robusta spina sul dorso associata ad una ghiandola velenosa, che provoca davvero molto dolore se penetra nel corpo, spesso nei piedi degli incauti bagnanti».

Ma non tutte le creature galleggianti sono pericolose

Appartenenti al plankton marino esistono animali meravigliosi che insegnano valori di convivenza civile e racchiudono concetti delicati e poetici. Così, la bellezza racchiusa in un microscopico condominio marino galleggiante nelle acque del mediterraneo, Porpita porpita, il bottone blu, è «un organismo coloniale appartenente agli idrozoi, la maggior parte delle meduse - spiega ancora Angela Cuttitta -, e Velella velella, chiamata la barchetta blu di San Pietro, anch’esso un idrozoo provvisto di tentacoli urticanti con cui cattura le sue prede, ma che sono assolutamente innocui per l’uomo». Queste barchette galleggiano con le loro “vele” fuori dall’acqua e talvolta a causa del vento le vediamo spiaggiate numerose sulle nostre spiagge.

Nudibarnchi, i gioielli del mare

E parlando di bellezza non si possono dimenticare i Nudibranchi, che colorano la bellezza del Mar Mediterraneo. «Bisogna essere buoni osservatori per vederli - avverte la professoressa - ma se riuscite a notarli nelle fosse dei fondali più bassi, vedrete la bellezza e l’eleganza insieme». I Nudibranchi, detti gioielli del mare, sono piccoli molluschi privi di conchiglia che si difendono con il colore, che da sempre in natura è indice di veleno e pericolosità. Così le bellissime flabelline ad esempio sono tra le creature più colorate e innocue che potete osservare se muniti  di maschera e un po’ di fortuna.

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