Lunedì 23 Dicembre 2024

Ucraina, il sondaggio: per 2 italiani su 3 c'è il rischio di una terza guerra mondiale

Sulla guerra in Ucraina un’ampia fetta di italiani chiede un ruolo di primo piano all’Unione Europea nella ricerca della pace
Per più di 8 italiani su 10 la Nato non dovrebbe intervenire con proprie truppe
Il 66% degli italiani teme il rischio di una terza guerra mondiale
Italiani divisi sull’invio di armi dall’Italia all’Ucraina

Crescono le preoccupazioni dell’opinione pubblica per le conseguenze della guerra in Ucraina. Dopo oltre 80 giorni dall'invasione russa, per il 68% degli italiani l’Europa dovrebbe impegnarsi in un ruolo di mediazione diplomatica tra Russia ed Ucraina per provare a raggiungere, al più presto, una tregua ed il cessate il fuoco. Il 25%, invece, è convinto che servirebbe rafforzare, con gli Usa ed il Regno Unito, il supporto militare all’Ucraina per aiutarla a vincere la guerra contro la Russia di Putin. Il dato emerge dal sondaggio realizzato nelle ultime 24 ore dall’Istituto Demopolis. “Il prolungarsi del conflitto – spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento – incide in modo significativo sull’atteggiamento dell’opinione pubblica: 2 italiani su 3 iniziano a temere, in prospettiva, il rischio di una terza guerra mondiale”. Significative sono le aspettative sul ruolo dell'Unione Europea. La richiesta di un maggiore protagonismo è confermato da un altro dato: il 63% degli italiani vedrebbe favorevolmente la nascita di una Difesa Comune e di un esercito dell’Unione. Nell’attuale scenario, oltre l’80% dei cittadini esclude l’opzione di un intervento diretto dei Paesi della Nato con mezzi e truppe proprie contro la Russia, nella convinzione che porterebbe ad un’escalation nucleare ed al pieno coinvolgimento dell’Europa. Mentre cresce l’insofferenza economica per l’aumento dei prezzi dell’energia e di molti beni alimentari di prima necessità, gli italiani si dividono sull’ulteriore invio di armi all’Ucraina da parte del nostro Paese: lo condivide il 42%, lo ritiene inopportuno il 45%. Con un 13% che non prende posizione. Nota informativa: l’indagine è stata realizzata dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, su un campione stratificato di 1.500 intervistati, rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne. Supervisione della rilevazione demoscopica del 17-18/5/2022 di Marco E. Tabacchi. Coordinamento di Pietro Vento, con la collaborazione di Giusy Montalbano e Maria Sabrina Titone. Approfondimenti e metodologia su: www.demopolis.it

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