La Scala di Milano è tornata a inaugurare la stagione con un teatro gremito di spettatori dopo lo stop dello scorso anno causa Covid. Un ritorno alla normalità, ma una nuova normalità fatta di green pass e mascherine.
«Torniamo a vivere. Con prudenza», ha sintetizzato il sindaco di Milano Giuseppe Sala, che è anche presidente del teatro. «È bello tornare alla Scala per la prima», ha sorriso arrivando il presidente di Mediaset e della Veneranda Fabbrica del Duomo Fedele Confalonieri. I no vax non si sono visti in piazza e anche il pubblico di vip tornato in teatro non si è lamentato dei controlli e delle nuove regole, convinto, come ha detto il presidente della Regione Attilio Fontana, che il ritorno a una serata glamour sia possibile proprio «grazie alle vaccinazioni».
«Se la gente si vaccina c'è spazio per essere ottimisti, la mia presenza oggi è un segno di grande ottimismo», ha osservato il virologo Roberto Burioni. Ma in una serata di novità ci sono state anche alcune conferme. Come il tributo che il pubblico tributa al presidente della Repubblica Sergio Mattarella: lo aveva fatto nel 2018 con cinque minuti di applausi, nel 2019 con una standing ovation e lo ha rifatto stavolta mentre mancano pochi mesi alla fine del suo mandato. Certo «non credo che si possa tirar per la giacchetta né una persona come Mattarella né come Mario Draghi», ha ammesso il sindaco Sala, ma molti vedrebbero di buon occhio un suo bis.
Attestati di stima sono arrivati dal presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, da quello di Generali Gabriele Galateri di Genola, dall’étoile Roberto Bolle e dalla senatrice a vita Liliana Segre che arrivata in teatro ha detto che vorrebbe «un presidente come Mattarella». Quando un professore d’orchestra gli ha detto «tanti le hanno chiesto il bis anche qua, ma ha fatto bene a non concederlo», lui si è limitato a ridere. E, come d’abitudine, non ha aggiunto altro sull'argomento, parlando invece dello spettacolo che ha apprezzato.
Più nomi famosi rispetto agli ultimi anni, da artisti come Maurizio Cattelan e Emilio Isgrò, a attori come Luca Argentero, a cantanti come Cesare Cremonini, Diodato e Manuel Agnelli, oltre al mondo della finanza e dell’economia a partire dal presidente di Confindustria Carlo Bonomi. E poi ancora Placido Domingo e un commosso Beppe Menegatti, per la prima volta senza la moglie Carla Fracci morta lo scorso maggio. Non è stato facile arrivare all’inaugurazione della stagione della Scala con il pubblico in sala, dopo oltre un anno di pandemia, problemi di contagi (due prove del balletto Bayadère sono state rinviate per questo), di sicurezza, norme che cambiano. Ed è anche per questo che il sovrintendente Dominique Meyer oggi dice di essere «felice». «C'è davvero desiderio di tornare a teatro», aggiunge. E non solo alla Scala come sottolinea Agnelli. La Prima della Scala «ha un significato simbolico; si riparte» ma a ripartire ora devono essere anche «le periferie e i piccoli club di quartiere dove si fa musica» è convinto. «Questa è una bella serata ma manca ancora tanto» per un settore che è stato «trattato malamente». Comunque la Prima ha un valore speciale: «ogni 7 di dicembre tutto il mondo della cultura e della musica guarda all’Italia, a Milano e alla Scala. È importante - ha spiegato il ministro della Cultura Dario Franceschini - che questa serata dimostri che si può fare ripartire la cultura in sicurezza». Insomma è, come sintetizza il sindaco Sala, «l'apertura delle aperture».
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5 Commenti
edoardo
08/12/2021 08:55
Un siciliano puro osannato dai Milanesi. Caro Presidente se ami. per come lo ami, questo paese resta almeno altri due anni: come possiamo lasciare l'Italia nelle mani di Salvini, Borghi, Meloni, Renzi e compagnia varia: sarebbe la fine!
antonino d'aleo
08/12/2021 10:50
Che il nostro concittadino sia tanto osannato mi stupisce davvero, credevo molto nella sua persona ma personalmente ne sono deluso.
Rosa Rita La Marca
08/12/2021 11:48
L'articolo è scritto in modo esilarante. Il Presidente attuale della Repubblica avrà potuto vivere per qualche minuto l'esperienza di aver contatto con persone che per arrivare all'apice della carriera hanno faticato per decenni sudando amaramente ogni passo e su ogni nota. Come muore una celebrità de La Scala di Milano? Con le esequie degne di un capo di Stato, onorato e ricordato come stella immortale dal mondo intero. Una signora Carla Fracci, per esempio.
Emanuele O.
08/12/2021 12:48
UN PRESIDENTE! C'E' SOLO UN PRESIDENTE!! UN PRESIDENTE!!!
deluso
08/12/2021 17:03
Mai che si ospitasse un disoccupato vero o una casalinga che non arriva a fine mese! Vi sono categorie di cittadini che non riceveranno mai gli onori, eppure dovrebbero essere i primi ad essere invitati a partecipare a manifestazioni per ricchi. Si sottovaluta sempre il lavoro importantissimo delle vere casalinghe e di quanti si trovano in povertà non per colpa loro o per furberie. Lo si deve alla politica cieca se vi sono tanti veri poveri e casalinghe deluse. Dicono sempre poverini, poverini,... ma mai un mea culpa, neppure da chi si proclama religiosissimo.