Un migliore amico elettronico che ti arriva «in scatola» ed è sempre disponibile a offrirti (anche a scuola) tutti i giochi, la musica i film i personaggi e i mondi preferiti, oltre a trovare via via affinità digitali con i coetanei con cui dovresti diventare amico. È il gadget irrinunciabile («li abbiamo pensati come delle specie di Ipad a 360 gradi che camminano e parlano» spiega uno dei registi, Jean-Philippe Vine nella conferenza stampa internazionale in streaming) per i bambini che conosciamo nell’action comedy animata «Ron un amico fuori programma» di Sarah Smith con il veterano Pixar Vine (tra i film a cui ha lavorato, Cars 3 e Inside out) co-diretto da Octavio E. Rodriguez che debutta come evento speciale ad «Alice nella città», la sezione autonoma per il pubblico più giovane della Festa del Cinema di Roma e in arrivo in sala con Walt Disney dal 21 ottobre. Il film, realizzato da 20th Century Fox e Locksmith Animation, con garbo ed una storia farcita di citazioni (da Ralph spaccatutto a Et), elementi pop e una comicità adatta anche ai più piccoli, esplora il quotidiano, le opportunità e le trappole per bambini nati e cresciuti con la possibilità di essere perennemente connessi. Non è così per il protagonista, Barney, cresciuto con un padre vedovo affettuoso ma distratto dalla necessità di far quadrare i conti e l’energica nonna bulgara Donka (doppiata in originale da una travolgente Olivia Colman). Il quasi teenager, studente delle scuole medie è timido e tagliato fuori da un mondo di amici digitali e da social, perché non in grado di comprarsi un B-Bot (abbreviazione per Bubble Bot), il robot semisferico usato dai compagni di classe nelle maniere più bizzarre. Un isolamento che Barney spera finisca quando il papà, accortosi dei problemi del bambino gli porta a casa un B-Bot preso a buon mercato perché difettoso. Il dispositivo elettronico, chiamato Ron (doppiato in originale da Zach Galifianakis e in italiano da Lillo) con tutti i suoi imprevedibili difetti, compresa la mancanza di limiti di sicurezza, finirà per consentire a Barney di creare o ritrovare, attraverso una serie di avventure e disavventure, un legame vero con chi lo circonda. Tra le voci italiane anche Luca Tesei, i creator Dinsieme e Miguel Gobbo Diaz. «Ho sentito di dover fare questo film pensando anche a mia figlia di tre anni che si immerge totalmente nel suo tablet credendo a tutto quello che vede, compresa quale sia la marca migliore di ammorbidente - spiega la coregista Sarah Smith -. Volevo fosse una storia di cui poter parlare e allo stesso tempo esilarante; che affrontasse temi centrali per i bambini come il creare legami e, per noi genitori, come aiutare i nostri figli in un mondo nel quale anche l’amicizia è mediata della tecnologia». Tra gli argomenti che il film sfiora, anche i lati più negativi del web, come il rischio di esporsi troppo e diventare oggetto di bullismo online come capita a Savannah, la bimba brillante per cui Barney ha una cotta, intenzionata a diventare un influencer a colpi di stories e video su tiktok. «Capisco bene lo stress in cui si trova Savannah - spiega l'attrice che le presta la voce, Kylie Cantrall - penso molte ragazze possano comprenderla. Sui social media si è oggetto di così tante pressioni, soprattutto in questo momento di “cancel culture”. Meccanismi che possono spaventare. Bisogna fare in modo che i social non prendano il sopravvento sulla nostra vita, è necessario cercare di mantenere, anche se non è facile, un equilibrio, comprendendo quando è il momento di mettere giù il telefono per avere legami reali».