Giovedì 19 Dicembre 2024

Cento anni fa nasceva l'Avvocato Agnelli, il "Re d'Italia senza corona": le foto storiche

Gianni Agnelli e l’allenatore della Juventus Marcello Lippi durante l’amichevole Juventus A contro la Juventus B
Alla guida di un’auto con a bordo Sergio Pininfarina nel 1990
Agnelli e Shimon Peres
Con la moglie Marella Caracciolo alla cena al Quirinale, in onore dei reali di Svezia nel 1991
Con l’attore Roberto Benigni
Agnelli con Cesare Romiti per anni insieme ai vertici della Fiat
Jhon Elkan nipote ed erede di Agnelli
 
Mostra “Le auto dell’avvocato“ dedicata a Gianni Agnelli e allestita al Museo Nazionale dell’automobile di Torino
 
Un’immagine del 6 marzo 1989 all’inaugurazione dello stabilimento Fiat di Cassino
Giovanni Agnelli durante un consiglio comunale quando era sindaco di Villar Perosa
Una foto del 1968 a Parigi durante la presentazione della Fiat 500, da sinistra l’Avvocato, De Gaulle e Umberto Agnelli
Agnelli stringe la mano al campione di Formula 1 Michael Schumacher
Un pannello con alcuni ritratti dell’avvocato Gianni Agnelli esposto alla Mostra fotografica ’’Gianni Agnelli, una vita straordinaria’’
Il presidente della Fiat Gianni Agnelli e il giornalista Indro Montanelli
La presentazione della Fiat Regata al presidente della Repubblica, Sandro Pertini
 
In Vaticano con Giovanni Paolo II
La medaglia d’oro dello slittino Armin Zoeggeler di fronte alla tomba di Gianni Agnelli
Da sinistra il collaudatore Ferrari Nicola Larini, l’avvocato Gianni Agnelli, il Schumacher, Montezemolo, Irvine e Jean Todt
Gianni Agnelli in una foto scattata alla fine degli anni Trenta
Con Silvio Berlusconi
Gianni Agnelli stringe la mano al commissario tecnico della Nazionale italiana Arrigo Sacchi (1996)
Con Giovanni Spadolini
 
Nella foto con Ted Kennedy
Una foto del 1983 dell’avvocato Gianni Agnelli
La prima pagina del quotidiano La Stampa in edizione speciale

Cento anni fa, il 12 marzo 1921, nasceva Gianni Agnelli, presidente della Fiat e della Juventus, uomo simbolo del capitalismo italiano. Non saranno organizzati eventi perché il Covid non lo consente, ma la figura dell'Avvocato sarà ricordata su tutti i mezzi di comunicazione: quotidiani, tv e social media. Il ministero dello Sviluppo Economico ha emesso per l'occasione un francobollo commemorativo di Agnelli. "Mio nonno intuì il futuro dell'auto". John Elkann, designato dall'Avvocato alla guida dell'impero di famiglia quando aveva solo 21 anni, ricorda la lungimiranza di Gianni Agnelli. "L'ultimo signore d'Italia" per il magazine Stern. Re d'Italia senza corona nell'immaginario collettivo. Icona di stile ed eleganza, tifoso appassionato della Juventus e della Ferrari, mecenate delle arti, senatore a vita. Laureato in legge non ha mai praticato l'attività forense, ma è stato l'Avvocato più famoso d'Italia. "Hanno fatto un'inchiesta: novantanove cittadini su cento sanno chi è il Papa, tutti conoscono Gianni", racconta Enzo Biagi nel libro Il signor Fiat. Agnelli è l'uomo che piace alle donne e incanta i potenti, il simbolo di un'elite con la erre moscia e l'orologio sul polsino. Ricercato da cronisti e commentatori per le sue battute fulminanti e ironiche. Un profilo cosmopolita per le sue relazioni internazionali, ma anche profondamente italiano. Alla morte, il 24 gennaio 2003, lo salutano, commosse, migliaia di persone. Elkann ha scelto La Stampa per evocare la figura del nonno. "Intuì e disse prima degli altri che nel mondo dell'auto sarebbero rimasti sei o sette grandi player globali. Oggi, con Stellantis, siamo uno di questi player. È un traguardo importante, ma è un punto di partenza, non di arrivo", spiega in un'intervista firmata da Massimo Giannini. Il calcio è stato per il nonno un grande amore: presidente della società bianconera dal 1947 al 1954, ha mantenuto la carica di presidente onorario ed è stato sempre vicino alla squadra. "Sarebbe stato fiero e felice - osserva Elkann - di vivere l'ultimo decennio: 9 scudetti consecutivi, quasi il doppio dei 5 che lui visse da bambino negli Anni '30. Avrebbe sposato la scelta coraggiosa di mio cugino Andrea: dopo un decennio così ricco di grandi successi, puntare su un allenatore e una squadra giovane per costruire il futuro". La biografia dell'Avvocato è una cosa sola con la storia d'Italia. L'Avvocato si chiama come il nonno Giovanni, senatore e fondatore della Fiat. Suo padre Edoardo, unico erede maschio, scompare nel 1935 per un incidente aereo quando Gianni è ancora un adolescente. Alla stanza dei bottoni arriva nel 1966 dopo gli anni della 'dolce vita', nel mondo del jet set internazionale, tra Costa Azzurra, Saint Moritz e New York. Il miracolo economico è finito, è un momento difficile contrassegnato dalle tensioni sociali, l'autunno caldo. Agnelli si contraddistingue per la sua capacità di mediare tra le parti sociali e, proprio il suo equilibrio, lo porta dal 1974 al 1976 alla presidenza della Confindustria. Poi la crisi e lo scontro sindacale della fine degli anni '70, l'accordo con la Libia di Gheddafi, il terrorismo. Negli anni 80 il rilancio dell'azienda affiancato da Cesare Romiti a cui lascerà la presidenza. Ai successi di imprenditore si affiancano le tragedie private, il suicidio del figlio Edoardo e la morte prematura del nipote Giovannino. Nella sua biografia c'è una costante: la volontà di salvaguardare la principale attività industriale della Fiat, l'automobile, ereditata dal nonno. Lo dimostrano due progetti che non andranno in porto: l'accordo con la Ford nel 1985 e l'alleanza con General Motors nel marzo 2000. Quando Agnelli muore la crisi infuria e molti s'interrogano su quale sia il suo destino. Tanti scommettono sull'uscita del gruppo dall'auto. Oggi la nascita di Stellantis sembra allontanare tutti i dubbi.

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