Non usa mezzi termini Mia Farrow nel suo documentario, chiaro attacco all'ex marito: "Il mio grande rimorso è aver fatto entrare Woody Allen nella mia vita". Mia Farrow conobbe Allen nel 1980. Fu l'anno in cui, oltre ai figli biologici, la Farrow adottò anche Moses e Dylan. Era il 1992, quando la Farrow dichiarò che Dylan, che allora aveva sette anni, le aveva raccontato di essere stata vittima di un abuso sessuale da parte di Allen. Fu allora che la Farrow decise di troncare il suo rapporto con il regista, il quale si difese dall'accusa di molestie sessuali. Un pediatra e due assistenti sociali incaricati dal tribunale ritennero dunque che l'abuso fosse frutto della fantasia di Dylan o in alternativa un plagio della madre. Nel 2014, a 28 anni, Dylan ribadì le accuse di violenza sessuale da parte del padre in una lettera pubblicata sul blog del New York Times. "Ho fatto entrare questo tipo nella mia vita. Non c'è niente che possa fare per tornare indietro", ha detto l'attrice 76enne nella docuserie "Allen v. Farrow" ("Allen contro Farrow"). La prima puntata è andata già in onda su HBO. "Non sono stata abbastanza perspicace. È colpa", ha ammesso. "La gente non riesce a credere alle mie accuse, perchè chi mai al mondo potrebbe credere questo di Woody Allen?", ha continuato. Il regista dal canto suo ha fermamente condannato il documentario, dichiarando: "Si tratta di un attacco pieno di falsità". E ancora, "queste accuse sono categoricamente false".