«Mi sono disinnamorata della recitazione». Sono le parole di Gwyneth Paltrow la quale in un’intervista alla stazione radiofonica Sirius XM ha motivato la sua scelta di dire addio al cinema. «Credo - ha detto - che quando sei al centro dell’obiettivo, quando hai 26 anni e sei una persona trascinata dalle scadenze che francamente non ama tanto la recitazione mi sono sentita come, ora chi devo essere? Cosa sono? Dove sono diretta?». Ha anche spiegato che parte del glamour del suo lavoro è scomparso a causa dello scrutinio pubblico a cui si è costantemente sottoposti. Inoltre ha aggiunto che ha perso il senso della direzione dopo aver vinto l’Oscar nel 1999 per Shakespeare in Love e non ha aiutato dover lavorare con una persona come Harvey Weinstein, il produttore cinematografico caduto in disgrazia dopo le accuse di violenze e molestie sessuali da parte di numerose attrici. La Paltrow accusò Weinstein nel 2017 per fatti che risalivano a quando era ancora un’attrice ai primi passi e rivelò anche che il suo fidanzato di allora Brad Pitt minacciò di conseguenza il produttore. L’ultimo ruolo in un film della Paltrow risale al 2015 in Mortdecai, da allora ha interpretato Pepper Potts nelle serie Avenger Infinity War e Endgame, oltre che in Spider-Man: Homecoming.