Venerdì 22 Novembre 2024

I 70 anni di Loredana Bertè: una vita tra trasgressione, musica e spettacolo

Loredana Bertè compie 70 anni
Una vita tra musica e trasgressione
Un anno di eventi per i 70 anni di Loredana Bertè
La cantante con Gigi D’Alessio
Trasgressiva e stravagante
Una voce unica
Loredana Bertè
Loredana Bertè
Loredana Bertè durante la seconda puntata del Festival di Sanremo 2019
L’età non la ferma e va avanti con esibizioni e progetti
Loredana Bertè

Loredana Bertè, oggi 20 settembre, compie 70 anni. Una vita compresa tra trasgressione, musica e spettacolo, condita da una personalità originale. La cantautrice italiana non si fa fermare dall'età e continua ad esibirsi con grande successo, oltre ad intraprendere nuovi progetti ed iniziative. Sempre ironica e pungente, l'artista posta su Twitter una frase semplice ed efficace che rimanda ad uno dei suoi più grandi successi: "Settant'anni e non sono ancora una Signora". Quella dei 70 anni sarà una festa che durerà un anno intero: tanti progetti e attività fino al 20 settembre 2021. Il giorno del suo compleanno si parte subito con un nuovo logo e il restyling del sito e di tutti i canali social. Il 18 settembre invece, è uscita in anteprima l'esclusiva ristampa in vinile di "Loredanabertè": il primo appuntamento della "70Bertè - Vinyl collection" con il logo ideato dalla stessa artista. Cinque pubblicazioni in edizione limitata per celebrare la fuoriclasse della musica italiana. "Loredanabertè", pubblicato originariamente nel 1980 con la hit In Alto Mare, è uno degli album più rappresentativi della Bertè e può essere considerato l'album di svolta "funky" della cantante. Prodotto da Mario Lavezzi (che firmava anche gran parte dei brani), "Loredanabertè" è composto da canzoni indimenticabili tra cui oltre a "In alto mare" spicca "Buongiorno anche a te", scritta da un giovane Pino Daniele, così come "Un po' di tutto", mentre "Diverse libertà" porta la firma di Ron. La serie "70Bertè - Vinyl collection" prevede la pubblicazione in vinile di altri quattro dischi: a novembre 2020 (Giornata Internazionale per l'eliminazione della Violenza Contro le Donne) uscirà il 45 giri di "Fiabe / Anima vai"; ad aprile 2021 (Record Store Day 2021), "T.I.R.", l'album che consacra l'artista "Rivelazione dell'anno 1977"; a giugno 2021 (Pride 2021) l'album "Traslocando", inserito dalla rivista Rolling Stone nella classifica dei 100 dischi italiani più belli di sempre. Infine a settembre 2021, per il 71esimo compleanno di Loredana, sarà pubblicato il vinile "Bandabertè'", quarto album della sua discografia contenente "…E la luna bussò". Loredana Bertè nasce a Bagnara Calabra, in provincia di Reggio Calabria, il 20 settembre del 1950, in una famiglia in prevalenza femminile con quattro sorelle: Mimì, meglio conosciuta come Mia Martini, Loredana, Leda e Olivia. Mia Martini e Loredana Bertè, poi, diventeranno tra le più note cantanti nel panorama musicale italiano. Caso volle che Loredana e Mimì fossero nate lo stesso giorno, ma a distanza di tre anni. Mia Martini, infatti, prematuramente scomparsa nel 1995, quest’anno ne avrebbe compiuti 73. Un legame nella vita e un legame nella musica. Dal paesino sulla costa tirrenica calabrese, presto si trasferiscono con la madre a Roma dove si avvicinano al mondo dello spettacolo. Loredana avvia la sua carriera come ballerina al Piper Club, famoso locale della città, conosce Renato Zero, entra nel gruppo di ballerini di Rita Pavone e poi arriva l’esordio nel musical. Nel 1974 esce il suo primo album, "Streaking", che però riceve critiche e finisce sotto la lente della censura. Ebbe un forte legame con Renato Zero ma adesso non si parlano più e i motivi sono ancora poco chiari. «Renato Zero ha fatto una carognata che non sto neanche a dire - commenterà negli anni a venire - con lui non ci parliamo più». Lui risponderà dicendo che ai tempi l’ex amica era «ormai disperata e priva di qualsiasi credibilità nell’ambiente discografico: avere a che fare con lei era diventato durissimo». Un altro uomo importante della sua vita è il tennista Adriano Panatta, non soltanto per la storia d’amore che li lega per qualche anno, ma perchè sarà proprio Panatta a far conoscere alla Bertè al Roland Garros del 1973, quello che fu probabilmente il suo più grande amore, il collega tennista Bjorn Borg, con il quale vivrà una burrascosa love story ripresa passo passo dai quotidiani di gossip, specie svedesi, nel 1988. Tra i due tennisti però è molto importante la parentesi sentimentale con un altro uomo: Mario Lavezzi, uno dei più proficui autori della storia del cantautorato del nostro Paese. E’ una storia d’amore ma è anche l’inizio di un fortunato sodalizio artistico: esce l’album 'Normale o super' (1976), a partire dal quale inizia il suo vero discorso musicale ed è il primo dei cinque lavori in cui proprio Lavezzi figura non soltanto come autore, ma anche come produttore. In questi anni, costellati per Loredana da grandi successi artistici, un altro uomo entra nella sua vita: si tratta del collega Ivano Fossati che scrive per lei 'Pensiero stupendo', capolavoro della musica leggera italiana che la Bertè però rifiuta e che verrà poi portato al successo da Patty Pravo. Fossati offre poi a Loredana la possibilità di interpretare un brano a scelta fra 'La mia banda suona il rock' e 'Dedicato' e lei sceglie quest’ultima canzone con cui riuscirà addirittura a raddoppiare le vendite del suo primo grande successo, 'Sei bellissima'. In questi anni prosegue comunque il lavoro con Mario Lavezzi con il quale registra altre due perle del suo repertorio: 'E la luna busso', canzone venuta fuori dopo un viaggio in Jamaica e un fortuito concerto di un ancora sconosciuto Bob Marley, e 'In alto mare'. Gli anni '80 si aprono con un altro incontro che non può non aver inciso nella vita e nella carriera di un personaggio come Loredana Bertè, lei si trova a New York per incidere con i Platinum Hook l’album 'Made in Italy', ed è lì che finisce per incrociare il giro della Factory di Andy Warhol dove gira il video del brano 'Movie'. Non c'è da stupirsi, la Bertè è un personaggio di livello mondiale, i suoi dischi vanno benissimo in Paesi come Spagna, Francia, Germania e Paesi Bassi, lei è diventata un’icona del femminismo all’italiana, status che viene consacrato definitivamente al Festivalbar del 1982 dove porta un altro testo di Fossati, che nel frattempo ha instaurato una relazione sentimentale tormentata con la sorella Mia Martini: il titolo è 'Non sono una signora', che verrà incluso nel disco 'Traslocando' con il quale si aggiudica il suo primo disco di platino e che secondo Rolling Stones è al 24esimo posto nella classifica degli album italiani più belli di sempre. Il 30 dicembre 1983 sposa a St. Thomas, nelle isole Vergini, Roberto Berger, figlio di Tommaso Berger, il miliardario fondatore dell’industria del caffè Hag e proprietario delle acque Sangemini, ma si tratta di una parentesi priva di emozioni: i due per i quattro anni in cui sono sposati non vivono mai stabilmente insieme e il matrimonio termina a seguito della denuncia fatta dalla cantante contro il marito per inadempienza degli obblighi coniugali. Tra gli uomini della vita di Loredana Bertè occupa un posto importantissimo il tennista Bjorn Borg, conosciuto ai tempi della relazione con Panatta e incontrato di nuovo per caso nel 1988 a una tappa del Festivalbar registrata a Ibiza. Questo amore sarà destinato a condizionare anche la sua carriera: Borg si dimostra del tutto insofferente agli impegni musicali della compagna, tant'è che la Bertè è costretta a rinunciare a un’importante tournèe organizzata da David Zard, uno tra i manager più importanti a livello internazionale, per seguire il suo fidanzato a Stoccolma, luogo dove un anno dopo Borg avrebbe anche tentato il suicidio, salvato proprio dalla cantautrice. Due anni dopo fu lei a tentare di togliersi la vita, nel frattempo Borg è diventato suo marito. Viene ricoverata al Fatebenefratelli di Milano ed è in quell'occasione che decide, con il sostegno della sorella Mimì, anche lei tenuta a distanza negli ultimi anni, di lasciare Borg e Stoccolma per riprende in mano la propria carriera.

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