Lunedì 23 Dicembre 2024

Trento è la città più green d'Italia: le città siciliane in fondo alla classifica

1° posto - Trento - Palazzo Pretorio
1° posto - Trento - Piazza del Duomo
2° posto - Mantova - Duomo
2° posto - Mantova - Piazza Sordello
3° posto - Bolzano - Duomo
3° posto - Bolzano - Monumento alla Vittoria
4° posto - Pordenone - Campanile del Duomo
4° posto - Pordenone - Palazzo comunale
5° posto - Parma - Duomo
5° posto - Parma - Palazzo Cusani
100° posto - Palermo - Piazza Giulio Cesare
100° posto - Palermo - Ponte dell’Ammiraglio
Ragusa - Duomo San Giorgio
101° posto - Ragusa - Palazzo Zacco
102° posto - Catania
 
103° posto - Siracusa
Il Teatro Greco di Siracusa visto dall’alto

Trento, Mantova, Bolzano, Pordenone e Parma sono le 5 città in testa alla classifica di EcosistemaUrbano 2019, la ricerca di Legambiente, Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore sulle performance ambientali dei capoluoghi di provincia pubblicata oggi sul Sole 24 Ore. In coda alla classifica, chiusa da Catania, Siracusa e Vibo Valentia (queste ultime per mancanza di dati aggiornati), si trovano alcuni grandi centri urbani come Palermo (100/esimo posto) Napoli e Roma (89/esimo), Torino (88/esimo), Bari (87/esimo), sui qualipesano fattori come il traffico, i rifiuti, l'acqua. Un "tema particolarmente importante in questo momento storico" - sottolinea una nota - con il governo Conte-bis che hamesso il "Green new deal" tra le proprie priorità e le nuove generazioni, chi in piazza durante i Fridays for future e chi iscrivendosi a facoltà come Agraria o Ingegneria ambientale, che dimostrano di essere molto sensibili al tema. Mantova, regina nel 2018, cede lo scettro a Trento che sale per la prima volta al vertice della classifica sulle città più 'green' d'Italia grazie al miglioramento nella qualità dell'aria, nell'utilizzo di trasporti pubblici e nell'attenzione alla mobilità ciclabile. La classifica sull'Ecosistema Urbano, sesta tappa di avvicinamento all'indagine sulla Qualità della vita 2019 del Sole 24 Ore che quest'anno celebra i 30 anni dell'iniziativa, impiega 18 parametri divisi in cinque macro categorie: qualità dell'aria, rete idrica, mobilità, ambiente e rifiuti. Gli indicatori spaziano dal numero di alberi all'offerta del trasporto pubblico, dalla concentrazione di PM10 nell'aria alladispersione della rete idrica, fino allo spazio occupato dalle piste ciclabili. Nella prima metà della classifica si trovano, infatti, cittàgrandi come Bologna (13esima), Firenze (24), Perugia (26) e pure Milano, che però perde nove posizioni e occupa il 32esimo posto,oppure Comuni del Sud come Cosenza (14) e Teramo (28), a confermare che la regola che l'Italia del buon ecosistema urbano è principalmente l'Italia che fa bene e spende bene le sue risorse, che si evolve e pianifica le trasformazioni future. Dall'analisi dei dati, che verranno presentati a Mantova, emerge "un'Italia dinamica, attenta alle nuove scelte urbanistiche, ai servizi di mobilità, alla progressiva restituzione di vie e piazze ai cittadini, all'impegno contro lo spreco alimentare, alla crescita degli spazi naturali; ma una lettura d'insieme delle aree urbane restituisce emergenze, criticità e troppe performance ambientali scadenti o pessime, a cominciare dall'allarme smog o dal ciclo dei rifiuti. Un'Italia in cui migliora la qualità dell'aria, nel complesso, e si riducono i consumi d'acqua".

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