Da irresistibile sex symbol al cinema a grande attivista delle cause umanitarie nella vita reale.
Richard Gere, che oggi compie 70 anni, è l’emblema dell’artista impegnato, del divo hollywoodiano che, forte della sua fama, ha portato avanti numerose battaglie per i diritti civili, sempre al fianco dei più deboli.
Una notorietà esplosa negli anni Ottanta per l’attore nato a Philadelphia nel 1949.
Dopo gli inizi a teatro e l’esordio al cinema nel 1975 in 'Rapporto al capo della polizia', Richard Gere ha ottenuto il successo internazionale con 'American Gigolo' (1980) il film che lo ha lanciato definitamente e lo ha trasformato in sexy symbol globale.
Gigolò dai modi gentili e vestito in elegante Armani, Gere è diventato il sogno proibito di molte donne, dentro e fuori lo schermo.
Da quel momento Richard Gere interpreterà spesso il ruolo dello sciupafemmine, dell’uomo di successo ma anche del rassicurante padre di famiglia.
«Rich è troppo impegnato nelle sue cose per essere un buon marito», disse dopo il divorzio la sua ex moglie Cindy Crawford.
Un impegno mutuato dalla sua profonda fede negli insegnamenti del buddismo. Amico personale del Dalai Lama, Richard Gere da decenni si batte per la fine dell’egemonia cinese sul Tibet e in passato ha pagato a caro prezzo questa sua presa di posizione: nel 1993 è stato bandito dall’Academy, dopo aver denunciato gli abusi cinesi in materia di diritti umani mentre era sul palco degli Oscar.
Ma non c'è solo il Tibet al centro del suo impegno. La sua lotta a favore degli ultimi, dei senza diritti, dei perseguitati è proseguito senza sosta nel corso degli anni: nel 2011 ha messo all’asta 110 chitarre, raccogliendo 1 milione di dollari per scopi umanitari; nel 2014 ha realizzato il documentario 'Gli invisibili', nel quale si è finto senzatetto, sempre per sensibilizzare.
L’ultima sua azione è avvenuta poche settimane fa al largo di Lampedusa, salendo a bordo della nave Ong Open Arms per solidarizzare con i migranti. «Non sono numeri ma hanno volti, nomi, storie Io le ho ascoltate» ha raccontato.
Per quanto riguarda la vita privata, Richard Gere ha alle spalle due matrimoni, con le attrici Cindy Crawford e Carey Lowell: da quest’ultima ha avuto il suo primo figlio, Homer James. Ora è sposato con la giovane Alejandra Silva, 36 anni, figlia di Ignacio Silva, famoso uomo d’affari spagnolo e vice presidente del Real Madrid.
A 69 anni, Gere è diventato nuovamente papà lo scorso febbraio: il figlio si chiama Alexander. «Non sono preoccupato di diventare ancora padre», ha confessato l’attore pochi giorni prima della nascita al Times di Londra.
Un’altra sfida personale per l’attore dalle mille vite, dentro e fuori il grande schermo.
Nel 1982 il suo fascino viene consacrato in 'Ufficiale gentiluomò. Nel 1990 la sua fama ha raggiunto l’apice con «'retty Woman', la romantica storia di un manager che si innamora di un’esuberante prostituta, Julia Roberts. Attrice che ritroverà in un altro cult sempre a firma di Garry Marshall, 'Se scappi ti sposo'.
«Non nego che c'è stato un tempo in cui mi sentivo un pò rubacuori, un pò principe azzurro, adesso però ho bisogno di qualcosa di più profondo», ha dichiarato Gere quando aveva 56 anni.
Personaggio romantico per antonomasia (da menzionare le sue interpretazioni anche in 'Autumn in New York' al fianco di Winona Ryder e 'Hachiko'), non sono mancate però sortite in ambiti diversi: come in 'Schegge di paura' o il musical 'Chicago', grazie al quale vinse anche il Golden Globe come miglior attore in un film musicale nel 2003.
«Sono stupito dall’aver avuto una carriera così lunga», spiegava qualche anno fa al quotidiano inglese The Guardian. Il suo ultimo grande successo risale al 2013 nel film 'La frode', che gli è valso la nomination a miglior attore in un film drammatico per il Golden Globe. Oltre alla sua carriera sul grande schermo, Richard Gere è stato spesso in prima linea in numerose battaglie pacifiste, alle quali ha speso parte della sua esistenza.
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