Il principe Harry, figlio cadetto di Carlo e Diana, e l'attrice americana Meghan Markle sono marito e moglie. Si sono detti sì nella cappella di St. George del castello di Windsor al culmine del rito nuziale anglicano presieduto dall'arcivescovo di Canterbury, Justin Welby. Da oggi diventano rispettivamente 'sua altezza reale il duca di Sussex' e 'sua altezza reale la duchessa di Sussex', secondo i titoli conferiti loro dalla regina Elisabetta II. Meghan è stata accompagnata lungo in chiesa da 10 fra damigelle e paggetti, fra cui i principini George e Charlotte al suono di un inno sacro. Poi il reverendo David Conner, rettore di Windsor, ha introdotto la cerimonia prima di passare la parola - dopo un canto religioso cantato ad alta voce dagli sposi e da tutta l'assemblea - all'arcivescovo di Canterbury, Justin Welby. Entrambi gli ecclesiastici hanno fatto riferimento al valore cristiano del matrimonio e al legame che esso crea "per tutta la vita". Welby ha quindi posto la domanda di rito se qualcuno conoscesse ragioni in grado di impedire "a queste due persone" di sposarsi. E di fronte al silenzio generale ha chiesto prima a Harry e poi a Meghan se volessero prendersi per marito e moglie: il principe ha risposto con un 'I will' a voce tonante, seguito da una risatina generale; molto nitido pure il 'sì' di lei. Insistenti gli sguardi e i sorrisi incrociati fra i due durante la cerimonia. Sorridenti anche i reali presenti, commossa la madre della sposa, Doria Ragland "Sei meravigliosa", "You look amazing", sono state le prime parole che Harry ha rivolto a Meghan al suo arrivo all'altare. Rilassato fino all'ultimo, all'ingresso della sua futura sposa nella cappella di St. George il principe si è lasciato scappare qualche lacrima. Il principe Harry, tradito dall'emozione, ha detto "Sì" (I will) prima che l'arcivescovo di Canterbury terminasse la formula nuziale, e si è sentita distintamente la risata degli invitati nella cappella di St. George. Variazioni sul tema della tradizione: un coro gospel americano ha intonato la celebre 'Stand by me' subito dopo l'infiammato sermone del vescovo episcopale di Chicago, Michael Curry, incentrato sulla forza dell'amore umano che trova "la sua sorgente in Dio". Il principe Harry e Meghan Markle si sono invece scambiati le promesse matrimoniali secondo la formula tradizionale "finché morte non ci separi" e "alla presenza di Dio", di fronte all'arcivescovo anglicano di Canterbury, Justin Weelby, che li ha infine dichiarati formalmente dichiarati marito e moglie dopo lo scambio degli anelli nella cappella di St. George del castello di Windsor. "Ciò che Dio ha unito, nessuno separi", ha concluso il presule tenendo una mano su quelle degli sposi