Pronta la mano hi-tech che piega le dita e afferra oggetti con un’efficienza pari al 90% di quella di una mano naturale. E’ la protesi robotica che non richiede bisturi e più economica di quelle attuali, nata in Italia nel Rehab Technologies Lab, il laboratorio congiunto nato nel dicembre 2013 dalla collaborazione tra l’Inail e l’Istituto italiano di tecnologia (Iit). E’ stata presentata oggi a Roma, nell’incontro organizzato da Inail e Iit. Maggiore durata della batteria, migliore capacità e performance di presa, costo ridotto di circa il 30% rispetto ai dispositivi attualmente in commercio. Sono queste le caratteristiche principali di "Hannes", la nuova mano protesica di derivazione robotica sviluppata dal Rehab Technologies Lab, il laboratorio congiunto nato nel dicembre 2013 dalla collaborazione tra l’Inail e l’Istituto italiano di tecnologia (IIT). Il suo nome è un omaggio al professor Hannes Schmidl, già direttore tecnico del Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio, a cui si deve l'avvio dell’attività di ricerca protesica e la prima protesi mioelettrica Inail-Ceca del 1965. Il dispositivo, che senza necessità di intervento chirurgico permetterà di restituire alle persone con amputazione dell’arto superiore circa il 90% della funzionalità perduta, è stato presentato questa mattina a Roma, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta presso il Parlamentino Inail di via IV Novembre, alla quale hanno preso parte il presidente e il direttore generale dell’Inail, Massimo De Felice e Giuseppe Lucibello, il presidente e il direttore scientifico dell’IIT, Gabriele Galateri di Genola e Roberto Cingolani, il direttore centrale Pianificazione e Comunicazione dell’Inail, Giovanni Paura, il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, il direttore generale Programmazione sanitaria del Ministero della Salute, Andrea Urbani, che ha portato i saluti della ministra Beatrice Lorenzin, e Marco Zambelli, il paziente del Centro Protesi che ha testato per primo la nuova mano robotica.