NEW YORK. L'omosessualità vista con gli occhi di un adolescente. Disney Channel rompe un tabù e dà un colpo di spugna alle barriere di genere nelcomplicato e delicato mondo dei teenager, mandando in onda perla prima volta una serie tv con una trama gay. Il network 'osa' partendo da 'Andi Mack', una delle serie televisive più popolari tra le ragazze negli Usa e trasmessa anche in Italia. La seconda stagione si aprirà con episodi che saranno incentrati sul tema della consapevolezza e dell'accettazione da parte di un adolescente della propria omosessualità. In particolare l'attenzione sarà sul personaggio di Cyrus (interpretato da Joshua Rush) il quale scoprirà di avere dei sentimenti per un suo compagno di classe. 'Andi Mack' e' stata creata da Terri Minsky e ruota intorno alle vicende di una tredicenne, Andi, interpretata da Peyton Elizabeth Lee, e ai suoi rapporti con la famiglia e i suoi due migliori amici, Cyrus e Buffy. Nella seconda stagione Andi scopre di avere sentimenti per un suo compagno di classe, Jonah. Allo stesso tempo Cyrus scopre di avere ugualmente dei sentimenti per Jonah. Di qui inizia il suo viaggio verso l'accettazione della propria omosessualità. "Andi Mack - spiega Disney Channel - è la storia di adolescenti che cercano di capire chi sono". E tutte le persone coinvolte nello show - si sottolinea - hanno ritenuto che affrontare un tema cosi' delicato fosse appropriato per tutti i tipi di pubblico. Perchè il messaggio finale è quello di divulgare i valori della integrazione e del rispetto per tutti gli individui. Non è la prima volta che la Disney parla di un personaggio gay. Tuttavia è una novità che si narri la storia di un percorso di accettazione. Un'accettazione alla quale arriva un adolescente attraverso un viaggio alla scoperta di se' stesso. Viaggio che come qualsiasi adulto non e' senza conflitti: ma alla fine ciò che conta e' il superamento delle difficoltà e il riconoscimento della propria identità. Plaudono alla Disney i gruppi per la difesa dei diritti civili della comunità Lgbt, come 'Glaad' (Gay & LesbianAlliance Against Defamation): "La televisione deve riflettere la realta'. E anche la gioventù Lgbt merita di vedere la propria vita raccontata nei loro show preferiti".