ROMA. Un Carlo Verdone nei panni di Guglielmo, meno rigido di un Furio ma comunque un cattolico tutto d’un pezzo e, dall’altra parte, Luna (Ilenia Pastorelli) aspirante commessa troppo coatta e borgatara per essere adatta a lavorare in un negozio di arredi sacri. Questi due dei protagonisti di Benedetta follia - commedia Filmauro che uscirà in sala a gennaio - visti oggi sul set al Pantheon di Roma. Lei, hot pants, camicetta strizzata e dialetto coatto, è una ragazza in prova da qualche giorno nel negozio, ma in cuor suo si sente già assunta, mentre lui, appena lasciato dalla moglie (Lucrezia Lante della Rovere), non sa se prendere o mollare definitivamente quella ragazza che si preoccupa solo della carta igienica e non spiccica una parola di italiano. Per Verdone, comunque, questo film, interamente girato a Roma, è un lavoro con al centro le donne, la solitudine, i social e, soprattutto, il mondo sbalestrato e senza riferimenti di oggi. Sulla scelta di Ilenia, (Jeeg Robot), spiega Verdone, "è perché volevo una ragazza piena di energia, vera e sincera. E lei lo è davvero. Ilenia va avanti senza prove, con l’anima. Mi dà la possibilità di andare a mille». Dice, infine, con la sua disarmante semplicità la Pastorelli: "Per me lavorare con Verdone è un sogno. Sono cresciuta coi suoi film. Quando mi ha chiamata per la parte mi sono commossa. Sono cresciuta alla Magliana - racconta - e quando i miei genitori erano ancora insieme, avevo tredici anni, andammo tutti insieme all’Eur per vedere Viaggi di nozze. Non lo scorderò mai». Tra i mille lavori nel curriculum dalla Pastorelli, «portare bottiglie in un locale notturno (mi davano anche 50 euro di mancia). E poi l'agente immobiliare, che consisteva nel citofonare a tutti i palazzi delle Garbatella, e ancora la rappresentante di vestiti. Poi sono stata chiusa cinque mesi al Grande Fratello. E’ li - conclude - che mi ha visto Guaglianone e mi ha segnalato a Gabriele Mainetti per Jeeg Robot. Lì è cominciato tutto, ma resto sempre una ragazza con i piedi per terra».