ROMA. Un’amicizia durata oltre 60 anni e una partnership che ha dato vita a cartoni animati diventati icone come Tom & Jerry, Braccobaldo, l’Orso Yoghi, gli Antenati (I Flintstones), Scooby Doo, I pronipoti.
Parliamo di William Hanna (1910-2001) e Joseph Barbera (1911-2006), fondatori, insieme al regista George Sidney, il 7 luglio 1957 di uno studio d’animazione amato da almeno quattro generazioni, con oltre 152 cartoni animati prodotti, 12 lungometraggi (e 48 corti) per il cinema, 31 per la tv,
48 speciali per il piccolo schermo e 25 produzioni uscite direttamente in home video.
In realtà il sodalizio tra Hanna, terzo di sette figli, nato in New Mexico e cresciuto tra Oregon e California, e Barbera, newyorchese di origini siciliane, è iniziata 20 anni prima,
nel 1937, negli studi della Mgm, dove i due creano oltre 120 corti animati e danno vita nel 1940 a una coppia diventata simbolo del loro stile, Tom & Jerry, per cui
vincono negli anni sette Oscar.
Un primo capolavoro possibile grazie alle rispettive doti: Hanna, che dopo aver studiato da ingegnere e giornalista si dà all’animazione durante gli anni della Grande Depressione, è maestro nel processo di produzione e nel dare ritmo e calore ai personaggi. Mentre Barbera, che prima di lanciarsi sulla strada dell’animazione era stato bancario, commediografo e boxeur amatoriale ha maggior talento nel disegno e nell’ideazione delle storie.
«Per Tom & Jerry, Joe e io ci sedevamo l’uno di fronte all’altro intorno a un tavolo e sviluppavamo la storia - spiegò Hanna - Joe disegnava gli storyboard e io mi occupavo del ritmo e della direzione dell’animazione, facevamo un cartone animato di sei minuti in sei settimane».
Nel 1955 Hanna e Barbera diventano i capi del settore dell’animazione, ma l’anno dopo, quando la MGM chiude il dipartimento, i due animatori decidono di fondare un proprio studio, insieme al regista George Sidney che li finanzia e rimane presidente dello casa d’animazione per 10 anni. Esordiscono con la serie 'The Ruff & Reddy Show' nel 1957, seguita nel 1958 da Braccobaldo (dove debutta come personaggio secondario l’Orso Yoghi, promosso poi a protagonista di un cartoon tutto suo), che fa vincere loro il primo Emmy. Nel 1960 arriva un altro dei loro cartoni più popolari, Gli Antenati:
«Gli ingredienti per un cartone animato che duri nel tempo come i Flintstones sono le storie ben scritte, un ottimo cast di voci, la cura estrema nella fattura dello show, dai titoli di testa a quelli di coda - spiegava Hanna in un’intervista con Barry Roskin Blake -. Non basta qualche trovata per far muovere le cose».
Un altro elemento base, sottolineava Barbera, «è il buon gusto».
Lo studio, che riesce a produrre tanto tenendo i costi sotto controllo, privilegiando la centralità delle storie, rispetto a sfondi elaborati, passa da un successo all’altro, basti ricordare Jonny Quest (1964) e Scooby Doo (1969).
La diminuzione dei proventi dalla televisione porta lo studio in crisi negli anni '80. Nel 1991 lo acquista Turner e utilizza il suo catalogo per Cartoon network, e nel 1996 l’intero gruppo passa a Time Warner. In una delle sue ultime interviste, con The Guardian, Barbera aveva ben sintetizzato come fosse cambiato il mondo dell’animazione.
«Il nostro studio era come un club, le persone hanno lavorato con noi per 25 anni, ora alla fine di un progetto finisce il contratto... Oggi ci sono troppe riunioni, con sei persone che cercano di mettersi d’accordo su un’idea».
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