VENEZIA. Una nuvola azzurra, che dal campanile, con una discesa mozzafiato, ha raggiunto piazza San Marco: Così è apparsa Melissa Satta agli occhi dei 50 mila spettatori del Volo dell'Aquila, tradizionale appuntamento al termine dei 12 rintocchi della «marangona» della seconda domenica del Carnevale di Venezia. La show girl ha indossato per l'occasione un abito sui toni del blu, ideato da Nicola Formichetti per Diesel, e realizzato dall'atelier Pietro Longhi di Francesco Briggi. Tra gli applausi del pubblico, Melissa Satta è stata accolta sul palco dal sindaco, Luigi Brugnaro, assieme agli organizzatori della manifestazione. «Mi sembra che il Carnevale quest'anno stia funzionando bene - ha commentato il sindaco - in particolare l'esposizione delle nostre eccellenze artigiane. Credo che mettendo la città vera all'interno del Carnevale si dia senso alle sue tradizioni e trasmetta i suoi valori culturali». Per gli abitanti è stato un altro giorno di 'passione': in 80 mila, secondo le stime a metà giornata, si sono accalcati nelle calli e nei campi. Si sono viste le solite scene: ragazzi ubriachi, uomini che hanno utilizzato i canali come orinatoi e intere comitive a intasare qualunque spazio a disposizione. Al punto che i vigili urbani sono stati costretti, come già avvenuto, a regolare il traffico pedonale con alcune deviazioni lungo le Mercerie e al Ponte del Lovo. «Per quanto riguarda lo stress per il centro storico - ammette Brugnaro - sicuramente in alcune calli c'è stato, ma è inevitabile che nei giorni 'grassì ci sia più pressione. Si tratta di una manifestazione importante che ho cercato però di rendere più sicura possibile insieme al prefetto». Anche oggi, infatti, misure antiterrorismo molto rigide per l'ingresso in piazza, con il controllo degli zaini e l'identificazione delle persone mascherate, oltre a poliziotti dall'alto pronti a fare fuoco in caso di necessità. «A piccoli passi stiamo cercando di migliorare la vita di chi ci vive, malgrado il pienone - rileva il sindaco -. Certo è che dobbiamo muoverci con molta delicatezza, perchè a richiederlo è la delicatezza della città». Venezia non può comunque fare a meno del Carnevale, nonostante i disagi. «Non è solo un fattore economico, la festa è partecipazione - conclude Brugnaro -. Per questo abbiamo voluto puntare su una programmazione diffusa, che va da Marghera a Mestre, da Murano a Zelarino e Campalto. Finora ho visto ovunque moltissima gente con tanta voglia di divertirsi: famiglie, bambini, giovani. Questa è indubbiamente una grande soddisfazione».