Protagonisti degli scatti di Anne Geddes sono atleti delle Paraolimpiadi e non, ritratti senza protesi, testimonial della campagna di Gsk Win for meningitis. Tra loro, ecco anche Bebe Vio, 19 anni, da Venezia, fresca campionessa paraolimpica di fioretto, colpita dalla malattia nel 2008 e costretta all'amputazione di gambe e avambracci. Saliva, starnuti, baci, scambio di posate, condivisione di alimenti: si trasmette cosi' la meningite batterica, malattia non frequente ma molto aggressiva, al punto che una persona su dieci, tra chi si ammala, muore, e tre riportano conseguenze permanenti. Evitarla e' possibile grazie ai vaccini e gli antibiotici servono per i casi di emergenza. I BATTERI che provocano la meningite sono il meningococco, il pneumococco e l'emofilo. Albergano nelle alte vie respiratorie (naso e gola), spesso di portatori sani e asintomatici. La presenza non e' in se' indice di malattia e la trasmissione avviene da persona a persona attraverso secrezioni respiratorie, ma questi batteri fuori dell'organismo sopravvivono solo per pochi minuti. I SINTOMI sono inizialmente difficili da riconoscere e per questo spesso la diagnosi arriva tardi. Nelle prime 10 ore compare febbre e stato simil influenzale. Successivamente il mal di testa diventa forte, compare rigidita' muscolare e la febbre diventa alta. Dopo circa 20 ore si presentano sintomi gravi come perdita di conoscenza, convulsioni, macchie sul corpo. Le ETA' PIU' A RISCHIO di contrarre l'infiammazione del membrana che riveste cervello e midollo (meninge), sono bimbi piccoli e giovani under 25, per via delle maggiori situazioni di socializzazione che favoriscono il contagio. La PROGNOSI in genere e' complicata, soprattutto tra i neonati. Nel 10% dei casi la malattia e' rapida e acuta, e porta al decesso in poche ore. Solo il 50-60% guarisce completamente, mentre il 30% sopravvive riportando conseguenze gravi, come protesi acustiche o degli arti, cicatrici invalidanti, problemi alla vista. L'INCUBAZIONE E PROFILASSI CON GLI ANTIBIOTICI Dura 10 giorni, nell'ambito di questo periodo si puo' fare la profilassi, ovvero una terapia antibiotica specifica: piu' e' precoce, maggiori le probabilita' che la malattia guarisca. La contagiosita' e' comunque bassa, e i casi secondari sono rari anche se possono dare origine a focolai epidemici. Evitare la malattia e' possibile grazie ai VACCINI, disponibili per adulti, anziani e bambini. Ci si puo' vaccinare contro meningite da Haemophilus influenzae di tipo B, per le forme causate dallo pneumococco e dai ceppi A, B, C, Y, W 135 del meningococco. Tra questi ceppi quello piu' diffuso e' il B ma quello che ha fatto piu' parlare e' lo C, che nel 2016 in Toscana ha fatto registrare 24 casi, tra cui 4 deceduti. "Tutti con eta' superiore ai 10 anni perche' in Toscana il vaccino e' stato introdotto tra quelli obbligatori dal 2005 per tutti i nuovi nati", commenta Alberto Villani, responsabile Malattie Infettive del Bambino Gesu' di Roma.