VENEZIA. "L'amore è una questione di energia, l'età non conta" dice Monica Bellucci protagonista del film di Emir Kusturica On the milky road oggi in concorso a Venezia 73. "Sono grata a Emir per questo ruolo, forse il più maturo che io abbia mai fatto, un personaggio completo di donna molto femminile, dolce, materna ma anche capace di entrare in azione senza scrupolo", prosegue l'attrice, che ribadisce di essere "grata per questo film che racconta la guerra in Serbia, ma potrebbe essere ovunque, e le sue sofferenze e nel tratteggiare la storia d'amore di due persone non più giovani che hanno vissuto tutto nella vita e non si aspettano più niente, ma invece si innamorano quasi per magia, lancia, mi sembra, un grande messaggio di speranza. E' fondamentale credere nell'amore in ogni tempo". Per Emir Kusturica ha avuto una grande pazienza, su un set discontinuo tra le montagne serbe per tre anni, buttandosi nell'acqua gelata, affrontando scene da 'stunt' come le ha riconosciuto il regista, ma in cambio Monica Bellucci ha avuto un grande regalo. «Per la prima volta un ruolo importante di donna che è sexy, si innamora, ma è adulta e ha le rughe. È un concetto nuovo per il cinema e sono felice: raccontare - dice in un'intervista all'ANSA - che l'amore e la sessualità vanno al di là del tempo e dell'età, che non coincide con la bellezza o la giovinezza, ma con l'energia e la magia dell'innamoramento, mi sembra un bel cambiamento culturale e fa bene come messaggio cinematografico, induce al rispetto delle donne». L'attrice, la nostra diva internazionale si dice sempre, dopo essere stata star dell'ultimo film di 007 Spectre, mostra tutto il suo fascino a Venezia 73 protagonista di On the Milky Road, il film scritto, diretto, interpretato e in parte prodotto da Emir Kusturica. Di lei, promessa ad un signore della guerra e inseguita da un losco generale delle forze Nato, durante gli anni del conflitto serbo, si innamora un silenzioso lattaio (lo stesso regista) che ha visto la famiglia sterminata. Un amore contro tutto e tutti al (solito) ritmo indiavolato del cinema balcanico di Kusturica. «Sono due persone non più giovani che hanno vissuto tutto nella vita, soprattutto il dolore, e non si aspettano più niente, ma come per magia l'amore torna ad illuminare le loro vite e a dare gioia e speranza. Credere all'amore in questo periodo storico mi sembra un grande messaggio». Sensuale, elegante, la Bellucci racconta il suo ruolo definendolo «una lupa». Sul set - dice - «tanta fatica. Lui è eclettico, musicista, scrittore, architetto, uomo d'affari, mille cose insieme, soprattutto un pittore, il copione con lui è appena una traccia, tutto può cambiare cinque minuti prima e per me che ho imparato il serbo per esigenze di sceneggiatura era fonte di terrore. Con lui o sei aperta o fuggi, è davvero eccitante lavorare con un perfezionista che quel giorno non gira se non ha la luce che dice lui e che per primo si butta nel fiume. Io che preferisco mangiare un piatto di pasta piuttosto che fare ginnastica non potevo tirarmi indietro, ho preso freddo, ho saltato, ho corso, ho avuto paura, ma il gioco valeva la candela e ora sono qua felice a Venezia e soprattutto grata, perchè ha avuto voglia di rappresentare le donne mature, che possono provocare il desiderio senza avere quel lampo del diavolo che è dovuto alla giovinezza». Non ha avuto paura nel film di mostrarsi in molte scene affascinante con un corpo non più giovane. «Comincio a pensare che le rughe siano belle, forse perchè me le comincio a vedere e mi piacciono. La bellezza è un regalo, non certo una maledizione, ma basta aspettare un pochino e passa». Come, la diva da copertina si è liberata della bellezza a tutti i costi? «O nutri l'anima o sei fottuta. Il tempo passa, la bellezza resta ma in altre forme. È ora di dire culturalmente e quindi anche con il cinema che invecchiare non è una colpa, può essere bello se vivi bene con te stessa. E alle mie figlie e alle giovani ossessionate dalla bellezza dico che è sbagliato puntarci, farne oggetto di curiosità, perchè poi finisce lì, meglio invece lavorare su se stessi». Certo lo dice Monica Bellucci, 52 anni a fine mese, l'ultima copertina su Paris Match uscita ieri in cui è completamente nuda sott'acqua e sfacciatamente bella. «È questione di luci, non sono io. Sono molto orgogliosa di aver fatto anche un'altra copertina, Vogue, in cui sono con le rughe, le borse sotto gli occhi, vissuta come sono davvero e mi piaccio molto». Il cinema italiano lo frequenta abbastanza poco, «non importa la durata del ruolo ma la potenza, come nel caso del cameo per Alice Rohrwacher» e ora è attesa nella serie tv internazionale Mozart in the jungle in cui è una cantante lirica rimasta senza voce, e soprattutto in Twin Peaks, il revival della serie sulla quale però è tenuta al top secret.