ROMA. Racconterà Euro 2016 su Sky. Dopo la nascita del figlio Leopoldo Mattia, Ilaria D'Amico torna in tv. Intanto, al settimanale Vanity Fair, parla della sua storia d'amore con il portiere juventino Gigi Buffon.
"Qualcuno pensava che la storia d’amore con lui fosse improbabile? Me lo sono detta anch’io: 'E' impossibile'. Subivo lo stereotipo del calciatore. Un po’ per preconcetto, un po’ perché a volte i calciatori ci mettono del loro. Gigi per me era una commistione indefinita tra il campione di cui conoscevo le gesta e l’immaturo, se non il fascista che una volta, a Parma, aveva indossato una maglietta con la scritta 'Boia chi molla'".
Il colpo di fulmine, comunque, è arrivato durante una cena. E' stato allora che la D'Amico ha scoperto di Buffon "la tenerezza, la curiosità, il bellissimo mondo di un uomo leale che ha un animo stupendo e che nella sua vita ha avuto tante gioie, ma ha anche molto sofferto".
"Prima di quella sera ci eravamo spediti tre sms in 15 anni. Una volta lo avevo ringraziato per essere venuto a dire la sua verità sul famoso gol-non gol di Muntari che aveva negato un probabile scudetto al Milan. Gli chiesi se avesse visto la palla dentro e lui rispose che no, ma che se anche l’avesse vista non sarebbe andato dall’arbitro a dargli una mano. Un putiferio, tutti maestrini: 'Il capitano della Nazionale non può mentire'".
“L’ipocrisia dominante mi fa orrore”, gli scrissi..
Gli sms poi continuarono ma "la clandestinità della storia è durata pochissimo, neanche tre mesi. Entrambi vivevamo una profonda crisi. Ci siamo incontrati in un momento emotivo simile, e ci siamo trovati".
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