ROMA. Oggi Cherilyn Sarkisian LaPierre, nota a tutti come Cher, compie 70 anni.
Per la verità, proprio lei che da decenni grazie alle risorse della chirurgia estetica ha ingaggiato una dura battaglia contro il tempo che passa, a questo traguardo non arriva in gran forma: a causa di un'acuta insufficienza renale ha dovuto sospendere il suo tour.
Come per ogni super star che si rispetti, la biografia di Cher è così densa di eventi da riempire una decina di vite di persone normali.
L'infanzia difficilissima con un padre con problemi di alcol e droga che abbandona la famiglia quando lei era ancora una bambina, la madre aspirante attrice che le fa condurre una vita girovaga e poverissima, poi finalmente una scuola di livello, la fuga a Los Angeles in cerca di gloria e l'inizio di tutto: l'incontro con Sonny Bono, uno dei più fidati collaboratori di Phil Spector, il genio pazzo che, con il «Wall of Sound», ha forgiato il pop americano.
Cher, che è affetta dalla dislessia, fa la corista in brani immortali come «Be My Baby», sposa Sonny Bono col quale forma una coppia che negli anni '60 spopola sia con brani ormai super classici come «I Got You Babe», «The Beat Goes On», «Bang Bang» sia con un look - è stata la prima donna nella musica a mostrare l'ombelico - che è rimasto nella storia del costume.
Tra alti e bassi il matrimonio durerà fino agli anni '70: nel frattempo è nata Chastity, oggi una delle leader delle lesbiche americane e Sonny & Cher hanno dato vita a uno show televisivo di enorme successo che le farà da apripista per la carriera futura.
Dopo il divorzio da Sonny Bono, il breve quanto tempestoso matrimonio con Greg Almann, dal quale è nato un figlio, Cher ha vissuto di alti e bassi e di clamorose svolte professionali e cambi di look ormai proverbiali che l'hanno trasformata in una delle più amate icone gay dell'era moderna.
Grazie a Robert Altman, che l'ha voluta in «Jimmy Dean Jimmy Dean», negli anni '80 è iniziata la sua carriera di diva del cinema: per «Silkwood», dove recita accanto a Meryl Streep, ottiene la prima candidatura all'Oscar, poi, insieme a successi come «Le streghe di Eastwick» e «Presunto colpevole», arriva l'Oscar per «Stregata dalla luna». E in bacheca ha anche un Golden Globe e una Palma d'oro. Mica male per una che a Hollywood non voleva nessuno. Molti anni dopo, nel 2010, alla bacheca si è aggiunto anche un Razzie, l'Oscar al contrario, il premio per la peggior interprete, per il ruolo della proprietaria del club dove si esibisce Christina Aguilera in «Burlesque».
Dagli anni '80 è ricominciata la sua vita da super diva: album come «Heart of Stone», canzoni come «Believe», «The Shoop Shoop Song», show a Las Vegas e tour spettacolari, una sensualità ironica e plateale le hanno permesso di essere una delle poche star del pianeta a poter vantare un successo lungo mezzo secolo.
E in questo percorso ci sono anche una partecipazione a «Carramba che sorpresa», un duetto con Eros Ramazzotti («Più che puoi») e le inevitabili apparizioni a Sanremo: nel 1967, insieme a Sonny Bono, ha cantato «Il cammino di ogni speranza», nel 1999 è arrivata, ovviamente da super ospite.
Era il momento di «Believe» e Cher era al massimo del glamour. Le regole per l'incontro con un gruppo selezionato di giornalisti erano severissime: soprattutto erano vietate domande sulla vita privata e sulla chirurgia estetica. Lei, che aveva da poco realizzato uno dei suoi spettacolari «ringiovanimenti», era splendente in abiti di alta moda. E regalò una lezione di umorismo rispondendo così alla domanda che aggirava i rigidi divieti, «qual è il segreto per mantenersi sempre così giovane?». «È uno sporco lavoro ma qualcuno lo deve fare».
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